CATANIA – Fu uno dei più crudeli protagonisti dell’orrore del 30 gennaio scorso. Quel tardo pomeriggio nei bagni della Villa Bellini una ragazzina di soli 13 anni fu stuprata dal branco. Un diciottenne egiziano, fu uno dei due stupratori. L’altro è un minorenne. Gli altri componenti del branco, tutti maghrebini, sono ritenuti complici.
Ora il 18enne ha chiesto di essere processato con rito abbreviato. Il giudizio alternativo, va ricordato, gli consentirà in caso di condanna lo sconto di un terzo di pena. A chiederlo è stato il suo legale. Il processo si celebrerà il prossimo 24 settembre dinanzi al Gup Giuseppina Montuori.
Il giudizio abbreviato, si ricorda, comporta tecnicamente la definizione del giudizio in base agli elementi raccolti nell’inchiesta. Non è previsto l’esame di alcun testimone. E in questo caso non sarebbe arrivata nessuna richiesta extra. Altri 4 adulti saranno alla sbarra con rito ordinario.
L’incidente probatorio
Peraltro va sottolineato che le vittime – lei e il suo fidanzatino, che fu trattenuto e minacciato e non potette far nulla per difendere la sua ragazza – sono state entrambe sentite nel corso di un incidente probatorio, che si è svolto nelle scorse settimane.
Tra due mesi esatti, dinanzi al Gup, saranno presenti anche le due persone offese, tramite i loro legali. La ragazzina e la sua famiglia sono assistiti dall’avvocato Cecilia Puglisi, il fidanzatino dall’avvocato Eleonora Baratta. Sette giorni prima si aprirà il processo per i due minorenni.
Le accuse
Uno è accusato di aver personalmente abusato, assieme al diciottenne egiziano, della ragazzina. L’altro è uno dei complici. Il processo ai minorenni si svolgerà invece dinanzi al Tribunale minorile. Il giudizio immediato, in accoglimento della richiesta della Procura minorile, è stato disposto dal gip Aurora Agata Russo.
L’inchiesta dei Carabinieri di Catania è stata coordinata dalla Procura ordinaria, dalla pm Anna Trinchillo e dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita. Per quanto riguarda invece il filone in mano alla Procura minorile è stata coordinata dai magistrati Carla Santocono e Orazio Longo.