CATANIA – Ha ammesso che la vittima non era consenziente. E ha riferito pure che, mentre lui e un adulto abusavano di una ragazzina di soli 13 anni, il fidanzatino di lei veniva trattenuto a forza. Percosso e costretto a non telefonare a nessuno per chiedere aiuto.
Il Tribunale per i minorenni di Catania ha condannato a 7 anni 4 mesi uno dei due minori egiziani alla sbarra per il brutale stupro di una 13enne nei bagni della Villa Bellini. I fatti risalgono al 30 gennaio 2024. Dinanzi al giudice, il giovane adesso ha ammesso le proprie responsabilità. È difeso dall’avvocato Michelangelo Mauceri.
La sentenza
La sentenza è di mercoledì scorso. L’accusa era sostenuta dal sostituto Orazio Longo e dal procuratore Carla Santocono. I minorenni coinvolti in quel pomeriggio d’ordinaria follia sono due. L’altro condannato, invece, a 4 anni 8 mesi.
La ragazza, tramite i familiari, è assistita dall’avvocato Cecilia Puglisi, l’allora fidanzatino dall’avvocato Eleonora Baratta. Bisognerà attendere ora le motivazioni della sentenza, per un possibile ricorso della difesa.
I processi agli adulti
Altri quattro egiziani sono ancora sotto processo, con rito ordinario, davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Catania. Un quinto adulto è stato condannato dal gup Giueppina Montuori a 12 anni e 8 mesi di reclusione, con il rito abbreviato.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri di Catania. I militari hanno raccolto la testimonianza shock della vittima dello stupro e del suo ragazzo e in breve sono giunti all’individuazione di tutti i responsabili. Quel maledetto giorno di gennaio, i due furono praticamente trascinati a forza nei bagni della Villa. Qui avvenne lo stupro di gruppo.