PALERMO – Esattamente una settimana dopo il naufragio del Bayesian, la cronaca e lo strazio del recupero dei sette corpi privi di vita hanno lasciato spazio agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria. Naufragio e omicidio plurimo colposi è l’accusa formulata dalla Procura di Termini Imerese nei confronti James Cutfield, 51 anni, il comandante neozelandese. Sarebbero in corso gli interrogatori dell’equipaggio e non si esclude che potrebbero esserci altri indagati.
L’inizio della tragedia
Era il diciannove agosto, sette giorni fa. Era l’alba del downburst e dell’affondamento del veliero. Una bolla di morte ha trasformato lo specchio azzurro di mare davanti alle coste palermitane di Porticello in una tomba. Così ha avuto inizio una tragedia che ha attraversato ed intersecato storie e vicende tra i continenti.
Una settimana caratterizzata dal bollettino giornaliero delle operazioni di recupero dei corpi, dalle domande legittime e dal complottismo di contorno. Perché è affondato il superyacht? Una delle ipotesi tratteggerebbe la possibile sequela di errori umani. Ma, al momento è chiaro, resta tutto confinato nel perimetro delle ipotetiche deduzioni al vaglio degli inquirenti.
Quindici sopravvissuti, dei 22 a bordo, sono stati soccorsi dall’imbarcazione olandese Sir Robert Baden Powell e dai mezzi della Guardia Costiera. Gli altri sette che si trovavano a bordo del Bayesian hanno tentato di uscire verso la salvezza, ma sono rimasti intrappolati per l’acqua entrata nel veliero mentre colava a picco.
Il recupero dei corpi
Da lunedì a lunedì. I sette corpi inermi sono stati individuati e recuperati in momenti diversi. Il primo riportato sulla terraferma subito è stato quello dello chef di bordo, Recaldo Thomas, nato in Canada ma con passaporto di Antigua e Barbuda, a intervenire nelle acque del naufragio, i sub speleologici dei Vigili del fuoco (gli stessi che ebbero a che fare con il disastro della Costa Concordia).
Mercoledì i sub hanno riportato in superficie i corpi di Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International, della moglie Anne Elizabeth, del legale Chris Morvillo e della consorte Nada. L’indomani, giovedì, è stato rinvenuto il corpo di Mike Lynch. Il venerdì quello della figlia appena diciottenne Hannah. Un momento vissuto con intenso cordoglio.
L’inchiesta e la preghiera
Dal momento del naufragio al recupero dell’ultimo disperso, i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno effettuato complessivamente 123 immersioni, per un totale di 4.370 minuti, hanno sottolineato dal Comando generale dei vigili del fuoco.
Ma ora, come detto, è il tempo dell’inchiesta giudiziaria. Tra domani e venerdì dovrebbero essere effettuati i sette esami autoptici sui corpi delle vittime.
Ieri sera, a Porticello c’è stata una veglia di preghiera, celebrata da don Vincenzo Buscemi, il parroco della chiesa Madonna del Lume di Porticello e don Giovanni Pipia, parroco della basilica Soluntina di Santa Flavia. Una comunità solidale piange quelle persone venute da lontano, come parte di una grande famiglia.