"Tangenti e fotovoltaico" | Bonomo chiede il giudizio immediato - Live Sicilia

“Tangenti e fotovoltaico” | Bonomo chiede il giudizio immediato

L'ex deputato regionale Mario Bonomo

L'ex onorevole Mario Bonomo e il nipote Marco Sammatrice chiedono di chiudere in fretta il processo. L'inchiesta è la stessa per cui è finito sotto processo Gaspare Vitrano.

L'ex deputato regionale
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PALERMO – L’ex deputato regionale Mario Bonomo e il nipote Marco Sammatrice saranno giudicati con il rito immediato. Sono stati i due stessi indagati a chiedere di chiudere in fretta il processo. Entrambi sono accusati di concussione nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti negli affari del fotovoltaico. Accusa per cui hanno l’obbligo di dimora a Siracusa.

Le indagini sono partite dalle dichiarazioni dell’ingegnere Piergiorgio Ingrassia, arrestato assieme a Gaspare Vitrano mentre l’imprenditore Giovanni Correro – artefice del blitz con la sua denuncia – consegnava dieci mila euro all’ex deputato del Pd. Una tangente, secondo l’accusa. Spartizione di proventi societari, ha ribattuto la difesa di Vitrano, finito già sotto processo. Tesi analoga hanno sostenuto Bonomo e Sammatrice, che nel corso del loro primo interrogatorio negarono di avere mai intascato mazzette.

“Abbiamo deciso di chiedere il giudizio immediato – spiega il legale della difesa, l’avvocato Ezechia Paolo Reale – per saltare l’udienza preliminare e accelerare il giudizio di merito. I due imputati vogliono essere giudicati il prima possibile perché sono certi di potere provare in giudizio la loro estraneità alle accuse”.

Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dei sostituti Maurizio Agnello e Sergio Demontis, Bonomo poteva contare su una rete di conoscenze e influenze che gli avrebbero consentito di interferire per accelerare l’iter regionale necessario per la realizzazione di un impianto fotovoltaico.

Ingrassia ha raccontato di avere consegnato 25 mila euro a Bonomo all’uscita da una banca di Lugano, in Svizzera, dove erano stati depositati 400 mila euro, frutto degli affari del fotovoltaico. L’ingegnere si è sempre definito vittima delle pressanti richieste dell’ex deputato che non è stato rieletto alle ultime regionali per via dello sbarramento nonostante avesse fatto il pieno di voti nelle file del Movimento popolare siciliano. Ingrassia sarebbe stato costretto a pagare tangenti per evitare che le sue pratiche non conoscessero intoppi amministrativi. Bonomo ha negato il pagamento della tangenti, sostenendo di essere stato socio di Ingrassia nella Enerplus dalla cui vendita deriverebbero i 400 mila scovati a Lugano sul conto denominato ognitanto e intestato a Sammatrice.

 


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