PALERMO – “Riduzione della durata dei processi civili e penali, digitalizzazione di oltre 5 milioni di fascicoli giudiziari, oltre 7 mila assunzioni nella polizia penitenziaria e 250 milioni di euro per l’edilizia carceraria, 7 trattati bilaterali in materia di cooperazione giudiziaria internazionale e più fondi per il rimborso delle spese legali in favore degli imputati assolti in via definitiva con formula piena. Sono soltanto alcuni dei provvedimenti approvati e avviati dall’esecutivo Meloni in due anni di Governo in campo di riforma della Giustizia”.
Lo rende noto la parlamentare di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, capogruppo in commissione Giustizia alla Camera dei Deputati. “Abbiamo lavorato con determinazione – aggiunge – per ridurre i tempi della giustizia e fornire strumenti più moderni, avvicinando il nostro sistema giudiziario agli standard europei e rafforzando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.
Più efficienza e risorse
“Il Governo Meloni ha mantenuto la parola data: una giustizia più efficiente e con maggiori risorse – sottolinea -. Abbiamo messo la parola fine all’abuso d’ufficio che limitava l’attività degli amministratori locali al fine di ridare slancio all’azione amministrativa e all’economia dei territori”.
“Grazie all’attenzione del Ministro Nordio, è stato possibile avviare la riforma sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri in modo da differenziare finalmente il percorso di chi è chiamato a giudicare i cittadini da quello di chi ha l’incarico di muovere le accuse, e rendere così più equilibrato il rapporto tra difesa e accusa nel corso del processo”.
La sicurezza nelle carceri
La parlamentare poi rivendica un dato: “Nelle carceri, lasciate per troppo tempo all’abbandono, abbiamo garantito la sicurezza degli agenti e del personale che ogni giorno si adoperano con impegno, portando anche al completo le piante organiche degli educatori”.
Con l’istituzione di un gruppo di intervento operativo contro le rivolte e “l’introduzione del reato di rivolta negli istituti penitenziari – conclude – abbiamo posto fine a un vuoto legislativo che metteva a rischio l’ordine e la sicurezza all’interno delle strutture carcerarie”.