Casteldaccia: il ragazzino, il capo, i fornitori: droga nella "casuzza"

Il ragazzino, il capo, i fornitori: crack e cocaina nella “casuzza”

Nomi e ruoli degli arrestati per spaccio di droga

PALERMO – L’inchiesta è partita con l’arresto di un minorenne che spacciava cocaina. I carabinieri hanno piazzato una telecamera in un magazzino che gli indagati chiamavano “la casuzza” fra via Tintori e via Balate a Casteldaccia.

Sarebbe stata la base operativa del ragazzino e di Giovanni Pio Zizzo, 22 anni (finito agli arresti domiciliari) che viene considerato il capo della piazza di spaccio.

Gli altri indagati sono Francesco Carbonello, 37 anni (obbligo di dimora, è accusato di essere il pusher), Samuel Gennuso, 21 anni (obbligo di dimora, avrebbe gestito un’altra piazza di spaccio in collaborazione con Zizzo), Emanuel D’Apolito, 31 anni, Fabio Lucidom 37 anni (sarebbero i fornitori della droga, il primo è ai domiciliari mentre al secondo è stato imposto l’obbligo di dimora). I primi tre vivono a Casteldaccia, gli ultimi due a Bagheria e Palermo.

Nelle intercettazioni si parlava di “cose da fumare” o “da tirare”. Usavano termini come “basare” o “cucinare”. Gli appuntamenti per la cessione di crack o cocaina sarebbe stati celati come incontri per decidere scommesse sportive. Decine le cessioni di droga monitorare dai carabinieri fra ottobre 2023 e febbraio 2024.


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