CATANIA – “Prendiamo le distanze dalle dichiarazioni del segretario provinciale della DC, che riteniamo pretestuose e inopportune. Non è spiegabile questo atteggiamento giudicatorio nei confronti di un altro partito, le cui scelte morali non devono rappresentare motivo di discussione, piuttosto le azioni politiche possono essere oggetto di dibattito serio e costruttivo”.
Lo dichiarano il consigliere comunale della DC di Catania Maurizio Mirenda e il vice-segretario provinciale della DC, Vanessa D’Arrigo, a seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri dal segretario provinciale Piero Lipera in merito all’operazione Mercurio.
“La volontà di esprimere la propria opinione – dichiarano – è insita in uno stato di democrazia, ma non deve coinvolgere tutti gli altri, perché le idee, le riflessioni, le critiche sono personali e non collegiali. Tra l’altro, l’aver estrapolato e difeso gli altri indagati a danno del solo deputato regionale Giuseppe Castiglione, ha assunto uno valore sgradevole e specioso, perché al di là della presunzione d’innocenza fino al terzo grado di giudizio, e ancora siamo nella fase preliminare, è un uomo, un figlio, un marito, un padre”.
“Quindi – concludono – sarà nelle sedi opportune che Castiglione, come tutti gli altri indagati, dovranno dimostrare la loro innocenza o assumersi l’onere della colpa, ma noi non possiamo ergerci a Giudici, al contrario, dobbiamo essere garantisti sino alla fine e avere fiducia nella Giustizia”.
Qui di seguito l’intervento di Piero Lipera.

