Crisi Stm: i sindacati sono stati convocati il ​​3 aprile al Mit

Crisi Stm: i sindacati sono stati convocati il ​​3 aprile al Mit

Fiom Cgil: "Spetta al governo dare le risposte al territorio e al settore"

CATANIA – “La mobilitazione unitaria dei lavoratori di StMicroelectronics ha ottenuto un primo risultato: il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato i sindacati per il 3 aprile a Roma. Dopo la grande manifestazione del 18 marzo a Palermo, davanti la sede della Regione, il governo ha riconosciuto la necessità di un confronto nazionale sulla situazione del gruppo Stm e sulle prospettive industriali e occupazionali per i suoi oltre 13.000 lavoratori in Italia”.

Lo rende noto la Fiom Cgil di Catania, con la segretaria Scollo.

“Questa convocazione – aggiunge Scollo – è il frutto della determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che in questi giorni hanno dimostrato di non voler subire decisioni calate dall’alto. Essere stati ricevuti in Regione e, soprattutto, aver ottenuto un incontro al ministero è un passo avanti importante. Ma non basta”.

“Ora servono risposte chiare: vogliamo un piano industriale serio, investimenti reali, certezze per il futuro. Il 3 aprile saremo a Roma con tutte le sigle sindacali, uniti, come lo siamo stati in piazza, perché la nostra riguarda tutto il paese, Non solo Catania. Sarà un appuntamento cruciale – conclude Scollo – i lavoratori di Stm hanno mandato un messaggio forte e chiaro: il futuro non si taglia Ora spetta al governo dare le risposte che il territorio e il settore aspettano”.

Lidia Adorno, deputata Ars del M5s. “Accolgo con grande soddisfazione la convocazione a Roma per il tavolo interministeriale con Mimit e Mef delle sigle sindacali che rappresentano i lavoratori dello stabilimento STMicroelectronics di Catania per il prossimo 3 aprile. È il risultato di un’azione politica e sindacale determinata che ha portato all’attenzione nazionale le critiche di un’azienda strategica per tutta la Sicilia. Ora è tempo di risposte chiare e impegni concreti: la cassa integrazione per i 2.500 lavoratori coinvolti deve essere cancellata e devono essere garantiti tutti i posti di lavoro, senza compromessi sugli investimenti già programmati”.


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