PALERMO – Non si ferma la protesta degli ex operai edili che questa mattina si sono riuniti in un sit-in davanti la prefettura in via Cavour. Gli operai chiedono al prefetto di portare le loro richieste alle istituzioni e chiedono inoltre l’apertura del tavolo permanente.
“Il 22 marzo protestavamo davanti Palazzo D’orleans – ha affermato Giuseppe Guarcello, segretario provinciale Fillea CgIl – quel giorno abbiamo ottenuto l’apertura di un tavolo permanente che ancora però non è stato convocato”.
Disoccupati da due anni, ridotti al lastrico, gli operai chiedono che qualcuno ascolti le loro istanze e dia loro risposte certe. “Alcuni di noi sono disoccupati da più di due anni – ha dichiarato Agostino Di Franco, ex operaio edile – abbiamo delle famiglie da mantenere. Non sappiamo più come fare, rivogliamo il nostro lavoro”.
Sono giunti da tutta la provincia per fare sentire la loro voce: da bagheria, da Termini Imerese, Misilmeri e Campofelice di Roccella e sono disposti a manifestare a oltranza.
“La politica dov’è? Cosa sta facendo per risolvere la nostra situazione? – ha continuato Guarcello – Sosteniamo la necessità di un’alleanza con la pubblica amministrazione affinché ripartano i cantieri che sono fermi da due anni. Non ci fermeremo fino a quando non avremo ottenuto assicurazioni sulla ripresa dei lavori – ha concluso il segretario provinciale fillea – Oggi consegnamo il nostro documento al prefetto chiedendo l’apertura del tavolo permanente”
Infine non sono mancati attacchi diretti al presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Noi non siamo come gli altri lavoratori – hanno affermato – se non ci ascoltano ce la prenderemo direttamente col presidente”.
Una delegazione è stata poi ricevuta dal vicecapo di gabinetto del prefetto. “Abbiamo rappresentato la situazione del comparto edile – ha detto il segretario della Fillea Cgil Mario Ridulfo – e avanzato la richiesta di costituire presso la prefettura di Palermo un comitato di sorveglianza sulle opere pubbliche, composto da tutti i soggetti interessati (Anas, Rfi, Ance, Inail, Inps, sindacati, comitati edili), che abbia lo scopo di contribuire a eliminare gli impedimenti e sbloccare l’apertura dei cantieri”.
“In provincia di Palermo – ha aggiunto Ridulfo – la perdita di lavoro nel settore edile segnala ormai un’ecatombe: siamo passati dai quasi ventimila addetti del 2008 ai novemila registrati nel semestre ottobre 2012-marzo 2013 dalla Cassa edile di Palermo. Nei cantieri privati il lavoro nero supera ormai il 60% degli addetti, con punte del 90% in quelli più piccoli, anche a causa della carenza di risorse dei servizi ispettivi”.