CALTANISSETTA – La polizia ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip di Caltanissetta, su richiesta della Procura, a carico di 11 persone. Sono accusati, a vario titolo, di spaccio di droga in concorso.
Per quattro di loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per due gli arresti domiciliari, tre sono stati sottoposti al divieto di dimora nei comuni di Caltanissetta e Canicattì e due all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’origine dell’inchiesta
L’indagine trae origine dalle informazioni e dai servizi svolti sul territorio dalla squadra mobile su un giro di spaccio di cocaina, hashish e marijuana nel capoluogo e nella vicina San Cataldo. La droga veniva acquistata a Catania da fornitori etnei, tra i destinatati dal provvedimento cautelare, e in alcune circostanze, per fare fronte alla notevole richiesta, anche a Canicattì e Serradifalco.
Durante l’attività coordinata dalla Procura sono stati effettuati anche due arresti in flagranza del reato e sequestrati 75 grammi di cocaina e 140 di hashish. Le indagini, sviluppate in un arco temporale compreso tra i mesi di marzo e ottobre 2024, hanno altresì permesso di segnalare alla locale Prefettura svariati assuntori.
L’elenco degli arrestati
Gli arrestati condotti in carcere dalla polizia sono: Giuseppe Sebastiano Musumeci, 35 anni di Catania; Eros Burcheri, 47 anni di San Cataldo; Stefano Finocchiaro, 25 anni di Catania; Pietro Tenerello, 22 anni di Catania. Gli ultimi tre sono stati condotti in carcere in attesa di disponibilità del braccialetto elettronico.
Posti ai domiciliari: Federico Cantella, 31 anni di Caltanissetta; Alfonso Domenico Giardina, 45 anni di Serradifalco. Sono difesi dagli avvocati Giuseppe Panepinto, Danilo Tipo, Emilio Francesco Buttigè e Gianluca Amico.
La droga sarebbe stata acquistata e confezionata in dosi pronte allo spaccio all’interno degli appartamenti in uso agli indagati e in un garage, con consegne concordate mediante appuntamenti in luoghi sempre differenti o direttamente al domicilio degli assuntori, per eludere eventuali interventi delle forze dell’ordine.
