Un drammatico incidente si è verificato in un centro medico di Westbury, a Long Island, nello stato di New York. Lo scorso 16 luglio un uomo di 61 anni ha perso la vita dopo essere stato risucchiato da un macchinario per la risonanza magnetica.
L’uomo, secondo quanto riferito dalle autorità, indossava al collo una pesante catena in metallo del peso di circa nove chili, utilizzata per l’allenamento con i pesi.
Risucchiato dalla risonanza magnetica, cosa dice la polizia
Stando alla ricostruzione fornita dalla Polizia della Contea di Nassau, il 61enne si sarebbe avvicinato alla macchina ancora in funzione senza autorizzazione, in un momento in cui non avrebbe dovuto trovarsi nell’area.
“La vittima indossava una grossa catena metallica al collo, che lo ha risucchiato all’interno della macchina, provocando un episodio di commozione”, ha reso noto il Dipartimento che ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica esatta dei fatti.
Il centro medico Nassau Open MRI ha riferito che il 61enne è stato immediatamente soccorso e trasferito in ospedale, dove è entrato in coma e successivamente è deceduto.
La moglie della vittima: “Si è accasciato tra le mie braccia”
Secondo la testimonianza della moglie, l’uomo era presente in clinica per assisterla: stava completando un esame al ginocchio e, una volta terminato, gli avrebbe chiesto aiuto per alzarsi. È in quel momento che l’uomo si sarebbe avvicinato troppo al dispositivo, senza togliere la catena al collo.
“Era appena entrato e la macchina lo ha girato e trascinato dentro e lui è finito sotto la risonanza magnetica – ha raccontato la donna a “News 12 Long Island” – Si è accasciato tra le mie braccia. Ho urlato di spegnere la macchina e chiamare i soccorsi”. “Non era la prima volta che quel tizio vedeva quella catena. Ne avevano già parlato in precedenza”, ha aggiunto.
Nel 2001 aveva perso la vita un bambino di 6 anni
Le apparecchiature per la risonanza magnetica operano attraverso campi magnetici estremamente potenti, motivo per cui, come prassi, viene richiesto ai pazienti e agli accompagnatori di rimuovere ogni oggetto metallico prima di entrare nell’area di esame.
Non è la prima volta che si verifica un incidente simile negli Stati Uniti. Nel 2001 un bambino di sei anni perse la vita in un centro medico nella contea di Westchester dopo essere stato colpito da una bombola d’ossigeno attratta dal magnete della macchina per la risonanza che gli provocò una fatale frattura al cranio.
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