Settembre, mese di rientri tra scuola e lavoro

Settembre, mese di rientri tra scuola e lavoro

Ricomporre l'equilibrio familiare al termine dell'estate
IL PARERE DELLA PSICOLOGA
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4 min di lettura

Settembre segna per molti la vera ripartenza dell’anno: dopo la pausa estiva le famiglie riprendono il ritmo della quotidianità con il rientro degli adulti alle attività lavorative, ed il ritorno dei figli a scuola.

In questo momento di ripresa dei rispettivi impegni, tutta la famiglia è chiamata a “riorganizzarsi”: si tratta di “ricostruire un equilibrio” dopo un periodo in cui certi doveri sono stati messi in pausa, le regole sono state più flessibili ed il tempo condiviso è stato sicuramente maggiore e soprattutto piú spensierato.

L’altalena emotiva del rientro

Questo passaggio che puntualmente si verifica ogni anno, seppur naturale, porta con sé “emozioni contrastanti”: entusiasmo per le novità, ma anche fatica ed ansia per le responsabilità che i vari doveri comportano.

Per gli adulti il ritorno al lavoro può riattivare stress per la gestione degli impegni quotidiani, responsabilità per ruoli e mansioni spettanti, oltre che preoccupazioni di ordine economico.

Cosí come per bambini e ragazzi il rientro a scuola può comportare qualche ansia legata alla ripresa dello studio, dunque ai compiti da svolgere, ai voti e alle valutazioni che inevitabilmente li attenderanno, ai confronti con i compagni…

La “fatica” del ritorno alla routine

Questo è dunque il tempo in cui ognuno deve “ritrovare il proprio posto” all’interno del sistema familiare, ed anche in un contesto di vita piú allargato (lavorativo e scolastico). Ecco perché spesso viene percepito come un momento “faticoso”, in quanto rappresenta un vissuto complesso che intreccia aspetti pratici, emotivi e relazionali.

Dal punto di vista fisico, il passaggio dalle ferie alla routine comporta il riprendere ad affrontare “giornate più strutturate” rispetto all’estate, a partire dallo svegliarsi presto la mattina, al riabituarsi agli spostamenti e all’incasellare le varie attività all’interno di orari e ritmi ben precisi.

A livello mentale risulta necessario riattivare attenzione, concentrazione e capacità di programmazione, dopo settimane in cui il tempo era piú fluido e si era abbandonata ogni forma di organizzazione rigida.

Emotivamente non è raro provare una sensazione di “pesantezza interiore” che accompagna il ritorno alla quotidianità, fatta di nostalgia, malinconia e talvolta demotivazione,frutto della perdita del tempo libero, dei giorni di pieno relax, dei momenti di spensieratezza: bisogna forzatamente salutare un tempo piacevole, e riadattarsi ad un tempo maggiormente vincolato.

Il ripristino del vecchio equilibrio

Per quanto detto, la transizione settembrina può essere dunque considerata un vero e proprio “cambio di passo”, al quale segue un “processo di riassestamento” che ha necessità di un pò di tempo affinché tutti si sentano di nuovo “in equilibrio”.

Dal punto di vista psicologico l’equilibrio familiare è il risultato di un funzionamento generale basato su ruoli, regole e tempi ben precisi e condivisi. Durante le ferie questi elementi vengono lasciati “in sospeso”, in una “parentesi fuori dall’ordinario” in cui i ritmi si allentano, le giornate scorrono più lentamente, e c’è più spazio per la spontaneità, il riposo e la condivisione.

Ritmi che rassicurano e contengono

Il ritorno alla routine, con la “riattivazione del vecchio assetto”,  garantisce continuità ed appare necessario affinché poter acquistare nuovamente una certa stabilità e sicurezza: i “ritmi soliti” infatti -quelli che scandiscono la vita quotidiana tra scuola, lavoro e famiglia- hanno la funzione fondamentale di rassicurare e contenere.

I ritmi ordinari diventano una “mappa” che orienta la famiglia dopo il disordine (seppur piacevole) dell’estate. Ed anche se all’inizio di Settembre possono essere vissuti con fastidio, come un peso o una costrizione, sono in realtà un “alleato prezioso”: rassicurano, perché danno prevedibilità, e contengono, perché offrono confini entro cui muoversi in sicurezza. 

Il giusto mix tra stabilitá e “flessibilità”

Quel che è importante è che i ritmi quotidiani non diventino troppo rigidi, altrimenti rischiano di trasformarsi in una gabbia, generando stress e conflitti, invece che benessere.

Dare spazio a dei “fuori programma”, ad alcune modifiche dei piani stabiliti, a piccole eccezioni quando risulta necessario, permette di affrontare gli imprevisti senza viverli come catastrofi, e soprattutto di concedersi uno “spazio di respiro” che risulta “vitale” affinché non percepire la regolarità della routine come oppressiva.

La forza sta proprio nell’“essere resistenti ma flessibili”: mantenere la forma, creare una cornice contenitiva con la presenza di punti fermi generali, ma sapersi anche e soprattutto “adattare” ai movimenti della vita familiare.

Una rinnovata sintonia tra regole ed elasticità 

Il “vero equilibrio” non nasce dalla rigidità assoluta, né dal caos senza regole, ma da una struttura stabile abbastanza da rassicurare, e flessibile quanto basta per contenere la vita reale, fatta anche di imprevisti e momenti di libertà.

È in questa “armonia” che la regolarità della routine diventa un “alleato prezioso” per affrontare con energia e fiducia i mesi che ci aspettano. Essa non è nemica della libertà ma, al contrario, offre lo spazio sicuro entro cui la libertà può esprimersi senza perdersi.

É cosí che i ritmi quotidiani, se vissuti non come imposizioni rigide ma accolti nella loro accezione di “risorsa preziosa”, diventano il terreno su cui far crescere stabilità e benessere, e rappresentano quel sostegno necessario ed utile per affrontare nel modo piú giusto non solo il rientro, ma anche i mesi a venire.

Buona ripresa a tutti!

[Dott.ssa Pamela Cantarella è una Psicologa Clinica iscritta all’Ordine Regione Sicilia (n.11259-A), libera professionista e specializzanda in Psicoterapia ad orientamento Sistemico-Relazionale]


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