PALERMO – Una storia di abusi sessuali. Accaduta in pieno giorno. A poche decine di metri dalla spiaggia di Mondello che, il sabato mattina, è sempre piena di gente. La vittima è un ragazzino di 12 anni. Il suo presunto aguzzino, un extraciomunitario di 34 anni, in cella con l’accusa di induzione alla prostituzione.
Di lui non diamo le generalità innanzitutto perché la sua identità non è certa. Ai poliziotti che l’hanno arrestato, infatti, ha detto di essere un sedicente profugo. L’indagato è stato rinchiuso in una cella di isolamento per evitare la possibile aggressioen da parte di altri detenuti. Gli è già andata bene sabato scorso.
Cosa è accaduto a Mondello? Tutto inizia quando una guardia giurata nota il ragazzino assieme all’uomo, appartati e in atteggiamenti inequivocabili. Ha i pantaloni abbassati e si nasconde dietro un’aiuola di oleandri sul lungomare della spiaggia palermitana. Quando vede la guardia l’uomo scappa via verso la piazza. Viene avvertita la polizia e iniziano le ricerche. Nel frattempo il ragazzino si confida con un amico che fa quello che la vittima non trova il coraggio di fare: parlare con i genitori. A quel punto il dodicenne più nulla ha da nascondere. Racconta di quell’uomo che in spiaggia lo aveva guardato con insistenza. Poi, quando si è allontanato per andare in bagno se lo è ritrovato di fronte. Con cinque euro in mano per convincerlo a soddisfare i suoi deviati desideri sessuali.
Mentre il ragazzino si confida con i genitori, vede passare il suo aguzzino a poche decine di metri di distanza. “E’ lui, è lui”, urla. I genitori bloccano l’extracomunitario e lo schiaffeggiano. Solo l’arrivo degli agenti di una volante evita il peggio. In commissariato l’uomo dice di essere nato nel 1978 e fornisce la copia di un passaporto. Sopra c’è scritto, però, un nome che non esiste. Probabilmente è stato registrato male. Dice di essere arrivato in Italia due anni fa. Si definisce un rifugiato politico, ma non sa spiegare per quali ragioni e chi gli abbia assegnato lo status che dice gli sia stato riconosciuto.
Per lui è scattato l’arresto. Davanti al magistraro si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ci sono tanti punti oscuri da chiarire. A cominciare dal racconto del ragazzino che va verificato punto per punto. Si parte da un punto certo, però, da quell’uomo con i pantaloni abbassati, nascosto dietro un oleandro.
Intanto il giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, nel provvedimento definisce “inspiegabile la circostanza della sua presenza in territorio italiano, a fronte di una non chiara attività lavorativa e l’inesistenza di permesso di soggiorno”.