PALERMO – Nuove proteste questa mattina a Palermo. La Fiom ha infatti organizzato un sit-in davanti la sede della Prefettura, al quale hanno preso parte cassintegrati, operai metalmeccanici e tutti quei lavoratori che sono stati esclusi dalla possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga. Secondo la Fiom, sono 24 mila in Sicilia i lavoratori che fruiscono del paracadute sociale in deroga, circa 2 mila, invece, coloro che non hanno accesso sono esclusi. “Siamo operai di tante categorie, settore della comunicazione, fincantieri, metalmeccanici. Siamo stati esclusi dall’accordo-quadro che ci permetteva di poter prendere qualcosa degli ammortizzatori sociali – ha affermato Giuseppe Mangiapane, ex operaio -. Lo Stato ha deciso bene di tagliare e l’ha fatto partendo dalle fasce più deboli, cioè noi”. I manifestanti, dunque, chiedono al governo regionale la copertura finanziaria per il secondo semestre di quest’anno di cig e mobilità in deroga e modifiche all’accordo di programma quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga siglato dalla Regione e parti sociali a febbraio scorso, che non consente ad alcune categorie di lavoratori di accedere alla misura.
Presente al sit–in l’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, che ha rassicurato i lavoratori. “Abbiamo la certezza che il decreto interministeriale ci porterà all’utilizzo di queste risorse destinate dal governo Letta alla cassa integrazione in deroga. La rivisitazione dell’accordo-quadro potrebbe essere imminente – ha affermato -, ciò ci permetterà di inserire quei lavoratori che sono stati esclusi e che da mesi vivono in condizioni di disagio senza che ne abbiano nessuna responsabilità”.
Buone notizie, dunque, per tutti i lavoratori: “Con la rivisitazione dell’accordo-quadro vogliamo dare a tutti le stesse possibilità. Riteniamo che sia giusto e che sia anche un segnale di equilibrio. Non possiamo permettere che ci sia cannibalismo sociale”. I lavoratori manifesteranno fino a lunedì, giornata in cui è previsto l’incontro in prefettura tra i rappresentanti del governo regionale e le parti sociali sulla vertenza.
Al presidio ha partecipato anche il segretario della Fiom Maurizio Landini, a Palermo per intervenire all’attivo provinciale di Palermo dei delegati del sindacato dei metalmeccanici della Cgil. Intanto, per lunedì pomeriggio, secondo quanto riferiscono alcuni sindacalisti, è previsto un incontro in Prefettura tra i rappresentanti del governo regionale e delle parti sociali sulla vertenza.
“C’é bisogno di una ripresa degli investimenti pubblici e privati, insieme a scelte di politica industriale che affrontino il problema di difendere il lavoro e di creare nuovi posti di lavoro. Non ci sono casi isolati, bisogna avere una dimensione sempre più nazionale dei problemi perché la situazione è diffusa in tutto il Paese”. Lo ha detto il segretario della Fiom Maurizio Landini a Palermo per partecipare all’attivo provinciale dei delegati del sindacato dei metalmeccanici della Cgil.
Il leader della Fiom ha anche parlato dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese: “La partita per la Fiat di Termini Imerese non è ancora chiusa – ha detto -. I lavoratori sono ancora tutti dipendenti della Fiat e l’azienda non può pensare di andarsene senza dare una prospettiva. Questo è un tema, che va riaperto in questi giorni e in queste ore, perché c’é bisogno di chiedere alla Fiat di assumersi le proprie responsabilità e di trovare una prospettiva industriale. Su questo anche il governo deve assumere un ruolo importante”. A Termini gli operai sono in cassa integrazione per cessazione attività fino al 31 dicembre prossimo e stenta a decollare il piano di rilancio del polo industriale. “Siamo in attesa – ha aggiunto Landini- di una convocazione al ministero, che dovrebbe arrivare a giorni”.