PALERMO – La foresteria comunale di via Chiavettieri è stata di nuovo occupata dagli abusivi. Sono una quindicina le persone che si trovano all’interno dell’edificio di recente ristrutturato. Dopo lo sgombero di sole quarantotto ore fa, la struttura è stata nuovamente presa d’assalto: a protestare contro la mancanza di assistenza, è Andrea Colletti, senzacasa insieme alla compagna e due figli piccoli:
“Cosa dovremmo fare? Ci hanno buttato fuori dicendoci di recarci agli uffici dei Servizi sociali di via Garibaldi. Ci siamo andati stamattina, dopo avere dormito per strada. Non ci hanno fornito alcuna risposta e polizia e carabinieri ci hanno obbligato ad uscire anche da lì. Non abbiamo un lavoro, tra noi ci sono bambini, siamo esaperati”.
E così, la foresteria che si trova nel cuore del centro storico e su una delle vie più frequentate ogni sera per la presenza di numerosi locali, è stata ancora una volta presa di mira: “E’ un palazzo ristrutturato e abbandonato – continua Colletti – non capiamo perché non debba essere messo a disposizione di chi non ha un tetto sopra la testa”.
Gli uomoni del Coime, dopo lo sgomberom avevano bloccato l’ingresso con delle assi di legno, perché il lucchetto era già stato manomesso, ma oggi gli abusivi hanno nuovamente forzato i portoni per fare accesso nell’edificio in cui si trovano tre monolocali. Sul posto si trovano gli agenti della polizia municipale che stanno monitorando la situazione: “Ma noi facciamo resistenza – precisa Coleltti – non ce ne andremo da qui, non possimo vivere per strada e il Comune non ci dà risposte”.
E’ dei giorni scorsi, intanto, la denuncia di alcuni titolari dei pub della zona, che sarebbero stati costretti a chiudere in anticipo: “Ci hanno minacciato e due degli abusivi hanno dato vita ad una lite violenta davanti ai nostri locali. Il Comune deve fare qualcosa, non può permettere a chiunque di entrare dei palazzi pubblici”.
E, anche oggi, le tensioni tra i commercianti e gli abusivi non sono mancate: “Si stanno trasferendo qui – dice il titolare di un negozio – come è possibile?”. “Già due giorni fa – dice Antonio Ferrante, presidente dell’associazione “Vivo Civile”, avevo consigliato al Comune di chiudere il palazzo con una porta blindata, non don due pezzi di legno. Nessuno ci ascolta e siamo sempre punto e a capo. I commercianti non vogliono gli abusivi accanto alle loro attività e, non è possibile che un edificio del Comune venga preso d’assalto in questo modo. Se riusciranno a farli sgomberare ancora una volta – aggiunge Ferrante – torneranno”.
A sottolineare un’emergenza abitativa sempre più grave, sono i consiglieri comunali del Movimento 139 Alberto Mangano, Giusi Scafidi e Gaspare Lo Nigro: ”Le ultime occupazioni degli immobili di proprietà comunale in via Chiavettieri evidenzia il problema che il Comune non conosce con esattezza il suo patrimonio immobiliare che dovrebbe costituire la premessa per far fronte all’emergenza abitativa. E’ legittimo – aggiungono – porsi la domanda se questi alloggi non fossero stati occupati, a che fine sarebbero stati destinati in una città dove l’amministrazione è costretta a ricorrere a strutture private.
Si ha l’impressione – proseguono – che a fronte della gravità del problema, non ci sia ancora una programmazione che individui ogni strumento per intervenire in modo efficace, sia pure in tempi medio – lunghi, ad arginare questo fenomeno aggravato dallo stato di povertà in cui versano sempre più ampi strati sociali.
Ci chiediamo quali siano i reali motivi che hanno impedito all’amministrazione di utilizzare gli immobili confiscati alla mafia per l’emergenza abitativa, le strutture abbandonate o sottoutilizzate che appartengono ad istituzioni dello stato come le ex caserme, l’ex ospedale militare, l’ex ospedale psichiatrico o alcune scuole comunali e in stato di abbandono.
Ci chiediamo – aggiungono i consiglieri – inoltre se l’amministrazione è a conoscenza dello stato d’uso di tutte le sue proprietà immobiliari e se ha valutato l’ipotesi di una riconversione degli immobili delle opere pie in cui il Comune designa i propri rappresentanti nei consigli d’amministrazione. Ci chiediamo ancora se sia stata coinvolta la Curia palermitana che dispone di numerosi immobili come ex conventi sottoutilizzati e/o abbandonati.
Davanti al reiterarsi di occupazioni e alla necessità di dare delle risposte, anche parziali conlcudono – ci chiediamo se non sia opportuno che gli assessori al patrimonio, alle politiche sociali, all’urbanistica e al Centro storico e alle Manutenzioni non predispongano una relazione esaustiva da presentare in un’apposita seduta in consiglio comunale.”