PALERMO- Un operaio dell’Anas, Santo Gulino, di 44 anni, di Petralia Sottana, è stato investito mentre stava lavorando alla potatura del verde. Un’auto, probabilmente a causa della pioggia, è finita contro il cantiere allestito nei pressi di Resuttano, sull’autostrada A19 Palermo-Catania.
L’uomo è stato letteralmente falciato mentre si trovava sulla corsia d’emergenza, da un’Opel Corsa guidata da un uomo di Naro (Agrigento) che stava viaggiando in direzione di Palermo. Il terribile incidente è avvenuto al chilometro 92+30, il tratto di strada è stato chiuso: inizialmente, viste le condizioni disperate dell’operaio, si attendeva l’arrivo dell’elisoccorso, ma il cuore di Gulino avrebbe smesso di battere prima, sull’asfalto.
Sul posto anche la polzia stradale che sta effettuando i rilievi per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Bisognerà accertare perché l’automobilista abbia perso il controllo della macchina.
“Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia dell’operaio morto stamani sull’autostrada Catania-Palermo all’altezza del bivio di Resuttano, investito mentre era impegnato nella manutenzione del verde. Nonostante i nostri ripetuti appelli sulla necessità di intervenire per potenziare la sicurezza sul lavoro per gli operai dell’Anas, niente è stato fatto”.
Ad affermarlo è Antonio Dei Bardi Segretario regionale Fit Cisl Anas, dopo il grave incidente accaduto stamani costato la vita ad un operaio cantoniere di 44 anni sull’autostrada Catania-Palermo.
“Uno dei 112 operai cantonieri ancora part-time dei 285 che attualmente operano nell’Isola, insufficienti a gestire e curare una rete viaria di oltre 4200 km di strade ed autostrade statali, che a causa del blocco alle assunzioni e del mancato tour over l’Azienda non ha ancora trasformato full time, nonostante si stia discutendo da anni con le parti sociali di un nuovo modello organizzativo. Un uso razionale del personale – aggiunge Dei Bardi – che deve essere però dotato degli adeguati strumenti per la sicurezza ed operare in numero sufficiente, consentirebbe di prevenire il più possibile episodi cosi gravi.
Continuare a tagliare fondi sulla manutenzione stradale, caricare gli operai di mansioni di diverso tipo ed impegnative, non fa altro che mettere a rischio la loro sicurezza e quella degli automobilisti. E’ ora di intervenire”. Dei Bardi conclude ribadendo “sarebbe necessario un aumento degli addetti sulle autostrade per la manutenzione, strumenti e dotazioni per gli operatori, maggiori finanziamenti da destinare al settore, per ripristinare una condizione di maggiore sicurezza”.