PALERMO – I Democratici e riformisti chiedono a Riccardo Savona di fare un passo indietro. Il caso è scoppiato solo qualche ora fa, quando il presidente della Regione Rosario Crocetta – parlando al congresso dei Drs a Campofelice di Roccella – ha chiesto pubblicamente al presidente della commissione per la Spending review di uscire dalla sala dove si stava svolgendo la convention.
Nessuna difesa d’ufficio per il compagno di gruppo Savona, anzi. Il capogruppo dei Dr all’Ars, Giuseppe Picciolo, non usa mezzi termini: “Crocetta ha parlato a nome di tutti noi – dice – perché non permettiamo che sia messa a rischio la nostra immagine. La nostra storia è fatta di trasparenza e legalità”.
Se Savona, quindi, non dovesse decidere autonomamente di fare un passo indietro, sarà il gruppo, in una riunione convocata per lunedì, a chiedergli “una pausa di riflessione”. Non si sa ancora in che termini, ma Picciolo spiega che se la vicenda giudiziaria sarà appurata Savona, sicuramente, “non potrà più far parte del nostro gruppo”.
Nel frattempo i Drs pensano ad una forma di autosospensione, almeno per il tempo che servirà ai magistrati per fare chiarezza sulla vicenda. E il commento degli altri parlamentari riformisti è molto duro. “Sono stato defenestrato dalla Prima commissione per molto meno – dice Marco Foezese – e la mia vicenda non era neanche paragonabile a quella che riguarda Savona, che sarebbe addirittura coinvolto in un’indagine giudiziaria”. Ma Savona smentisce tutto. E si dice “molto amareggiato” per le parole di Crocetta.
“Darò mandato ai miei legali – ha fatto sapere con un comunicato stampa – di promuovere ogni azione civile e penale volta alla tutela della mia onorabilità nei confronti di tutti coloro che diffondono notizie non rispondenti al vero e lesive della mia persona”.
Pare, quindi, che il presidente della commissione che ha da poco esitato la bozza di un disegno di legge sui tagli oggetto di molte critiche, non abbia intenzione di fare alcun passo indietro. “Ne parleremo lunedì”, hanno tagliato corto i parlamentari dei Drs. Ma il presidente Crocetta sul tema della legalità non è solito fare sconti, e il gruppo – composto da deputati tra i più vicini a Crocetta – dovrà decidere da che parte stare. E probabilmente sarà quella del governatore.
“Il presidente Crocetta ha ragione. Chi ha incarichi pubblici deve essere al di sopra di ogni sospetto. Mi auguro che tutte le forze politiche vigilino con la massima attenzione per scongiurare ogni ogni tipo di infiltrazione criminale “. Lo dice il ministro per la Pa, Gianpiero D’Alia che aggiunge: “Proprio per questa ragione non possono essere tollerate accondiscendenze nella nostra maggioranza”.