Sit-in alla Formazione | "Basta proclami" - Live Sicilia

Sit-in alla Formazione | “Basta proclami”

Manifestazione dei lavoratori della formazione professionale in viale Regione Siciliana per chiedere lo sblocco immediato delle retribuzioni, la ricollocazione dei dipendenti senza incarico e la restituzione delle somme che la Regione ha recuperato in maniera coatta dal finanziamento di alcuni enti.

PALERMO – I lavoratori della formazione professionale tornano in piazza. Questa mattina, di buon ora, circa 400 manifestanti hanno affollato la zona antistante il dipartimento regionale dell’Istruzione di viale Regione Siciliana per chiedere lo sblocco immediato delle retribuzioni agli enti, la ricollocazione dei dipendenti senza incarico e la restituzione delle somme “che la Regione ha recuperato in maniera coatta dal finanziamento di alcuni enti e che di fatto ha causato un ulteriore danno a carico dei lavoratori”.

Un sit-in caldo così come gli animi dei lavoratori, dominato esclusivamente da lenzuola bianche su cui campeggiavano le testimonianze di difficoltà quotidiane fronteggiate dalle famiglie. “Non so come fare la spesa – era la scritta su un telo -, pagare la benzina, la luce, il mutuo. Ho l’assicurazione scaduta. Voi siete parole, noi siamo persone”.

Volti stanchi e parole spezzate in gola quelle degli operatori della formazione, le cui tasche sono ormai messe a dura prova. Le retribuzioni arretrate, infatti, vanno dalle 10 alle 30 mensilità. “Non sappiamo come pagare affitti, tasse e bollette – dice Lillo Dilluvio -, non possiamo neppure spostarci in auto. La benzina chi la mette? La situazione è sempre più angosciante. Le notizie che arrivano la mattina il giorno dopo vengono totalmente rivoluzionate”. L’accusa è rivolta principalmente alla titolare dell’assessorato, Nelli Scilabra, che secondo i manifestanti “si riempie la bocca durante interviste ed eventi pubblici di parole grosse come tutela e rispetto dei lavoratori, ma quelle dichiarazioni – sostengono – non combaciano con i fatti”.

I lavoratori, inoltre, chiedono di essere messi a conoscenza delle ipotesi di riforma del sistema preannunciando “la piena opposizione a qualsiasi forma di precarizzazione”. “Fin adesso abbiamo sentito soltanto promesse su promesse – interviene Toni Provenzale -, che non garantiscono nessuno di noi. Devono essere applicati i criteri corretti nella gestione degli esuberi, vogliamo sicurezza e vogliamo essere ascoltati dall’amministrazione regionale”.


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