"Non faccio scambi e accordi | Crocetta rompa col passato" - Live Sicilia

“Non faccio scambi e accordi | Crocetta rompa col passato”

Intervista ad Antonio Presti: "Rinunciare al Senato per favorire l'elezione dell'assessore Marino? Trovo insopportabile che il mio nome venga coinvolto in questi giochetti. Io sono un'altra cosa, e l'ho dimostrato. Il presidente? Dovrebbe fare meno riunioni con i partiti e stare di più tra la gente".

L'intervista ad Antonio Presti
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PALERMO – “Io non faccio accordi di quel tipo. E nessuno provi a propormeli”. Non ha gradito. Ad Antonio Presti non sono piaciute le voci che lo vedrebbero al centro di un gioco ad incastro. Che coinvolge il governo regionale e il parlamento di Bruxelles. Quel “domino” che avrebbe dovuto favorire la candidatura alle Europee di Beppe Lumia e il contestuale “ripescaggio” a Palazzo Madama di Nicolò Marino. Un gioco che sarebbe possibile solo se il mecenate messinese, primo dei non eletti al Senato, rinunciasse a quella carica.

Ma lei, Presti, non sembra abbia intenzione di riunciare.
“Il punto non è se ho intenzione o meno di rinunciare”.

E qual è il punto?
“Trovo insopportabile il fatto di essere tirato dentro presunti accordi che non ho mai fatto, non ho intenzione di fare e che nessuno, in realtà mi ha proposto”.

Eppure, toglierebbe un po’ di castagne dal fuoco alla politica siciliana.
“Lei crede che mi interessino queste logiche? Non sono una persona che può essere coinvolta in queste cose. Non sono mica uno scambista…”.

Però è stato candidato alle politiche. Perché adesso si tira fuori da quei meccanismi?
“Io sono un’altra cosa. Vorrei ricordare che il sottoscritto ha rinunciato a un ruolo di assessore. Per il quale in tanti oggi farebbero carte false. Ho dato un segnale chiaro della mia differenza. Per questo, finché di questi argomenti parlano i politici, per me non c’è alcun problema. Purché non tirino dentro persone come me che hanno un’altra statura, un altro modo di intendere la vita”.

Ma non ho capito: accetterebbe o meno di entrare al Senato al posto di Lumia?
“Il cammino si fa camminando. Intanto, si tratterebbe di un fatto condizionato, appunto, alla candidatura e all’elezione di Lumia. Non ha senso quindi parlarne adesso. Ma gliela faccio io una domanda…”.

Mi dica…
“Secondo lei io rifiuterei un ruolo istituzionale solo per liberare un posto per un assessore uscente?”.

In politica si è visto di peggio…
“Certamente. Ma non mi interessa. Bisognerebbe, semmai, tornare a pensare al bene comune. Che in questo caso è la Sicilia. E invece, non vedo altro che logiche di partito e spartizioni del potere. Questa terra non è coniugata al futuro”.

Nemmeno con l’avvento di Crocetta?
“Guardi, al di là di Crocetta, ritengo che oggi sia troppo diffuso l’intento di distruggere, azzerare. Le cose possono essere cambiate, senza necessariamente distruggerle”.

Eppure, proprio il nuovo governatore ha parlato di rivoluzione, di cambiamenti radicali.
“Rosario al momento è costretto a mediare su argomenti legati a singoli interessi personali e di partito. Dovrebbe osare di più”.

Cioè? Che dovrebbe fare, secondo lei?
“Non solo lui, ma tutti dovremmo rifondare, pensare a una nuova politica, che dia spazio davvero ai giovani. Un cambio generazionale, con gente che abbia un modo di dialogare, idee diverse. Con le quali sopperire alla mancanza di esperienza in possesso dei vecchi volponi”.

Lei quindi consiglia a Crocetta di osare, di “rompere”.
“Io consiglio a Rosario di fare meno riunioni con i partiti e di stare di più in mezzo alla gente. Del resto, questo governo ha già fatto ottime cose. Penso alle zone franche urbane, o al lavoro compiuto nel settore della Formazione professionale”.

Invece quello che hanno rimproverato a Crocetta è stato proprio lo scarso coinvolgimento dei partiti nelle scelte di governo.
“Non penso che Crocetta possa stare sempre a discutere, a mediare, di fronte a gente che ha in mente solo la gestione del potere”.

E invece, da giorni si parla di un rimpasto che dovrebbe portare i politici in giunta. Cosa succederebbe se il governatore “cedesse” alle richieste dei partiti?
“Dipende. Gli equilibri da trovare in giunta sono finalizzari alla costruzione di qualcosa, o solo alla spartizione? Nel primo caso ben venga anche la politica. Nel secondo caso…”.

Nel secondo caso il “progetto Crocetta”, l’idea rivoluzionaria rischierebbe di fallire?
“Crocetta sta facendo quello che può. Ma non dobbiamo mai dimenticare una cosa: la Sicilia è in queste condizioni non certamente a causa di Rosario. La condizione attuale di questa Regione è il frutto di vent’anni di politica scellerata e in alcuni casi criminale. Ora, a Crocetta si possono rimproverare tante cose, ma nessuno potrà mai dirgli di essere un ladro…”.

E lei che lo conosce bene, allora, cosa gli rimprovera?
“Credo che ultimamente si sia troppo impegnato in azioni di mediazione. Per carità, se servono per rilanciare le proprie idee, vanno anche bene. Ma se queste dovessero comportare uno stop alla sua azione di governo, allora non ne vale la pena”.

A quel punto, però, che si fa?
“Crocetta dovrebbe scegliere il cambiamento vero. Parlare direttamente alle coscienze e al popolo siciliano”.

Secondo lei questo governatore è in grado di portare un vero cambiamento?
“Lo spero. Mi auguro che abbia l’energia per farlo. Ma spero anche che non venga isolato. Le persone che vogliono cambiare le cose devono essere protette e nutrite. E deve essere la gente a cambiare, prima di tutto”.


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