Organizzava viaggi di immigrati | Condannato un palestinese - Live Sicilia

Organizzava viaggi di immigrati | Condannato un palestinese

Il gup di Palermo Giuliano Castiglia ha condannato a 13 anni e 4 mesi di carcere e 4 milioni di multa Attour Abdalmenem, il palestinese arrestato per associazione a delinquere e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina accusato di far parte di un'organizzazione che organizza i viaggi degli extracomunitari.

Palermo
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PALERMO – Il gup di Palermo Giuliano Castiglia ha condannato a 13 anni e 4 mesi di carcere e 4 milioni di multa Attour Abdalmenem, il palestinese arrestato per associazione a delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina accusato di far parte di un’organizzazione che organizza i viaggi degli extracomunitari. Inchiodato dalle testimonianze, venne arrestato dalla polizia a Lampedusa. Il processo è stato celebrato in abbreviato. L’inchiesta è stata coordinata dal pm della Dda di Palermo Geri Ferrara.

Nella sua requisitoria il pm Geri Ferrara ha posto l’accento sulla “sussistenza di una vera e propria organizzazione criminale che si prende ‘cura’ del migrante in tutte le diverse fasi del traffico, curando il trasporto al luogo di concentramento, il soggiorno in attesa del reperimento di una barca per la traversata, le esigenze primarie, come il cibo e l’acqua, la guardia del sito anche con uomini armati, l’imbarco anche con mezzi diversi per il trasbordo e il trasporto”. Per questi “servizi”, come è emerso dall’indagine, i migranti pagavano tra i 1.600 ed i 1.800 dollari americani. Sono stati sei migranti siriani, tra i 229 extracomunitari giunti sull’isola il 15 ottobre, a riconoscere il palestinese che era giunto al centro di accoglienza di Lampedusa in uno sbarco successivo. I siriani hanno tentato di linciare il loro aguzzino. Sono stati loro, poi, a riconoscere l’imputato di presenza e in foto davanti alla polizia e nel corso di un incidente probatorio.

Tutte le vittime hanno dichiarato che per venire in Italia si erano rivolti a un soggetto che era a capo di un organizzazione in Libia il quale aveva il controllo del traffico di clandestini avvalendosi di uomini libici armati di fucili e mitragliatori. Si faceva chiamare Abu-Ibrahim e dettava le modalità del pagamento e dell’incontro, necessario per l’organizzazione del loro viaggio. Tre giorni prima del viaggio, i migranti sono stati accompagnati in un casolare nei pressi di Tripoli e rinchiusi lì dentro. Una volta al giorno il palestinese gli portava pane e acqua. Il giorno della partenza, l’imputato con l’aiuto di sei libici ha stipato a bordo di una piccola imbarcazione i migranti privandoli dei bagagli, denaro, passaporti, telefonini e altri oggetti personali. Durante il viaggio, alcuni extracomunitari, sono stati costretti a bere l’acqua di mare. A soccorrerli, nei pressi di Lampedusa, è stata la guardia costiera.

(Fonte ANSA)

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