PALERMO – Si è spenta a novant’anni, nella notte fra domenica e lunedì scorsi, Giuliana Barbera, consorte di Renzo, donna bellissima di origini triestine. Con Renzo fu amore a prima vista. Ricordo bene la prima volta che Renzo me la presentò; erano gli anni “settanta”, quelli del suo Palermo, e io ero andato a trovarlo nella sua splendida villa per un’intervista per conto de “L’Ora”. Lui, che gentiluomo era anche in vestaglia e pantofole, mi accolse col suo solito stile, facendomi accomodare nel suo salotto più bello.
Io ero giovane ed emozionato di conoscere da vicino il “presidentissimo” della mia squadra del cuore. Ma lui mi mise subito a mio agio e mi disse: “Prima di cominciare le voglio presentare donna Giuliana, la mia signora. Si allontanò per una manciata di minuti e poi rientrò, e porgendo la mano ad una signora bellissima. La tirò dolcemente a sé, e disse: “Ecco, le presento mia moglie, donna Giuliana Cicutto”. Io rimasi folgorato dalla splendore di quella signora, vestita semplicemente ma elegante e raffinata: “Piacere – disse lei porgendomi la mano -“. Goffo e titubante, l’accostai alle mie labbra e vi stampai sopra un tal rumoroso bacione, che la costrinse a ritrarre la mano. Pensai: “L’intervista è bell’ è finita”. Invece, lei mi regalò un sorriso così luminoso che mi rimise in sesto, pronto a portare a termine il lavoro che mi aveva condotto sin lì. Lei si allontanò subito dopo, scambiò qualche parola con Renzo e poi ricomparve con una bottiglia di passito. La posò su un tavolino di vetro e, silenziosa e leggiadra com’era arrivata, sparì.
Ecco, questo è il mio ricordo di donna Giuliana, quasi un abbaglio, un colpo di luce: poco o troppo, tutto e niente. Ma è quello che posso testimoniare in prima persona. Il resto – tutto il resto, che è moltissimo – me lo raccontò subito dopo (e tante altre volte in seguito) Renzo, che mi onorò presto della sua amicizia, in omaggio alla quale, mi svelava, di volta in volta, dei retroscena non possibili agli altri cronisti.
Avendo notato il mio disagio per il mio goffo tentativo di apparire all’altezza con quell’imbarazzante baciamano, che “Giuliana sembra austera e sulle sue e invece è semplice e alla mano ed è questo apparente contrasto che me ne fece subito innamorare”. Un’altra volta mi svelò: “Non si direbbe, ma Giuliana è gelosa, ma non lo fa vedere. Lei mi controlla, a modo suo, garbato e silenzioso ma, al primo sbaglio, saprebbe come colpire”. E mi spiegò che con gli impegni del suo ruolo di presidente del Palermo, le sue trasferte e i suoi viaggi: “Le tentazioni sono tante, sono troppe, ma per me c’é solo lei da più di vent’anni e sempre solo lei ci sarà, e nessun’altra, neanche di passaggio”. Mi disse proprio così: “… Di passaggio…”. E concluse. “Per dirti che fortuna ho avuto a conoscere una donna come lei basta una sola cosa: lei era abituata a fare la regina a casa sua, sempre al centro delle attenzioni di tutti, una volta diventata la signora Barbera, si è dovuta adattare al ruolo di compagna discreta e riservata: io sempre sulla cresta dell’onda, sulle note di cronaca sportiva e lei, sempre dietro le quinte. Se mi è andata bene nel lavoro e nella vita, lo devo a lei, che si è subito adattata ad un sistema di vita drasticamente diverso da quello cui era abituata.