PALERMO – “Diamo di nuovo fuoco alla casa. Voi forestieri dovete andare via, avete rovinato l’isola e ci rubate il lavoro”. Sono alcune minacce indirizzate la notte dello scorso giovedì a una coppia di palermitani, Paola La Rosa e Carmelo Gatani, da una dozzina di persone che si erano radunate nei pressi di Cala Pisana, a Lampedusa, disturbando i residenti con urla e schiamazzi. La coppia, che gestisce un B&B, aveva chiesto al gruppetto di non fare troppo chiasso, ricevendo come risposta insulti e minacce. L’intervento dei carabinieri ha messo in fuga il gruppo. Gatani (titolare del B&B e nipote di Paolo Borsellino) e La Rosa, avvocato, sono da anni in prima fila per le battaglie ambientaliste e a sostegno dell’accoglienza agli immigrati.
Nel 2004 avevano subito l’incendio doloso della loro casa di Lampedusa, quasi del tutto distrutta. Quel “diamo di nuovo fuoco alla casa”, gridato con veemenza contro di loro, li ha messi in allarme e così hanno deciso di presentare una formale denuncia sull’accaduto. “Oltre alla gravità e serietà delle minacce di cui io e la mia compagna siamo stati vittime – afferma Gatani – ciò che ci ha offesi e sconcertati è stata o il continuo evidenziare il nostro stato di ‘forestieri’. La coppia ha denunciato l’accaduto ai carabinieri di Lampedusa e ha ricevuto numerosi messaggi di solidarietà su Facebook.
“La squallida aggressione, con insulti e pesanti minacce, subita a Cala Pisana da Paola La Rosa attivista di Legambiente, dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare per riscattare Lampedusa dai condizionamenti di una lunga stagione in cui violenti e corrotti hanno avuto la meglio sulla maggioranza della popolazione”. Lo dichiara Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia -. “Quelli che hanno consumato risorse e territorio, – continua – che hanno prosperato con attività illegali di ogni tipo, danneggiando pesantemente l’immagine dell’Isola. Quelli che non sopportano chi, come Paola, ha scelto di vivere e lavorare a Lampedusa per rafforzare quella maggioranza di persone che negli ultimi anni, con la profonda umanità che ha contraddistinto l’accoglienza offerta ai migranti, ha decisamente ribaltato l’idea di questo luogo nell’opinione pubblica. A Paola e alla sua famiglia, Legambiente esprime la propria solidarietà e vicinanza, convinta che quelle persone vadano identificate e, quindi, isolate da tutti colori che amano e hanno a cuore il futuro di Lampedusa”.