La strage Cottarelli |Annullata la condanna - Live Sicilia

La strage Cottarelli |Annullata la condanna

Nuovo passaggio in appello per l'eccidio di Brescia. I cugini Vito e Salvatore Marino, di Paceco, sono stati condannati due volte in secondo grado, ma in entrambi i casi la Suprema corte ha rispedito indietro gli atti.

TRAPANI – I cugini Vito e Salvatore Marino, di Paceco, condannati in secondo grado dalla Corte di appello di Milano per il triplice omicidio di Angelo Cottarelli, della moglie Marzenne Topar di 41 anni e del figlio Luca di 17 anni, compiuto a Brescia nell’agosto del 2006, hanno ottenuto l’annullamento in Cassazione la sentenza che nel 2013 li ha condotti in carcere. Adesso dovranno essere scarcerati. Ancora non si conoscono le motivazioni.
Il processo di appello dovrà essere ripetuto davanti a un’altra sezione della Corte di appello di Milano. La Cassazione per la seconda volta ha cassato la condanna dei due cugini, considerato che già nel 2011 la condanna all’ergastolo, pronunciata dalla Corte di Appello di Brescia, era stata annullata. Processo parecchio travagliato quello contro i cugini Vito e Salvatore Marino. Secondo una prima ricostruzione fatta dalla Procura di Brescia i due avrebbero fatto strage della famiglia Cottarelli per punire Angelo Cottarelli. I nomi di Vito Marino e Angelo Cottarelli compaiono infatti agli atti di una indagine trapanese su una maxi truffa da 40 milioni di euro. Cottarelli, secondo la Procura di Trapani, avrebbe fornito fatture false a Vito Marino per agevolarlo nell’ottenimento di finanziamenti pubblici. Nell’ambito dello scambio illecito, Vito Marino avrebbe accusato Cottarelli di avere trattenuto somme a lui dovute, e al netto rifiuto di Cottarelli di consegnare il denaro, secondo l’accusa, sarebbe scattato il piano omicida. Tesi però in primo grado respinta dalla Corte di Assise di Brescia che assolse i due cugini, poi riconosciuta come fondata in secondo grado, ma la condanna, come si diceva, fu annullata dalla Cassazione nel 2012. L’anno dopo però la Corte di assise di appello di Milano pronunciò ancora la condanna all’ergastolo. E’ questa la sentenza che adesso è stata annullata. A accusare i due Marino un faccendiere milanese, Dino Grusovin, che disse di avere assistito alla strage.

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