Sessanta coltellate per uccidere - Live Sicilia

Sessanta coltellate per uccidere

Veronica Valenti

L'esame autoptico ha confermato la ricostruzione che aveva dato alla squadra mobile dall'uomo che, catturato poche ore dopo il delitto, aveva detto alla polizia: "sono sceso di casa con un coltello in mano e ho pensato: se mi dice no l'ammazzo".

CATANIA- Veronica Valenti, la 30enne assassinata il 26 ottobre scorso dal suo ex fidanzato, il 27enne senegalese Gora Mbengue, è stata uccisa con circa 60 coltellate, sferrate con violenza su molte parti del colpo, straziato dai fendenti. Lo ha accertato l’autopsia che è stata eseguita dal medico legale su disposizione della Procura di Catania. L’esame autoptico ha confermato la ricostruzione che aveva dato alla squadra mobile dall’uomo che, catturato poche ore dopo il delitto, aveva detto alla polizia: “sono sceso di casa con un coltello in mano e ho pensato: se mi dice no l’ammazzo”.

La donna aveva interrotto la loro relazione e lui non si rassegnava a perderla. Domenica sera ci sarebbe dovuto essere l’incontro chiarificatore: Veronica Valenti è arrivata davanti casa dell’ex fidanzato inviandogli un messaggio col telefonino: ‘sono arrivata, scendi’. Lui è entrato in auto armato di coltello e all’ennesimo rifiuto l’ha uccisa e poi è scappato. La squadra mobile ha ricostruito subito l’accaduto, e dopo avere trovato la casa del senegalese e il suo passaporto lo ha cercato e arrestato alcune ore dopo.

(Fonte ANSA)


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