PALERMO – Via libera alle nomine di cinque manager della Sanità siciliana. La commissione Affari istituzionali dell’Ars ha infatti dato pare positivo alle designazioni dei nuovi dirigenti generali di alcune aziende sanitarie siciliane. E in alcuni casi, di aziende che erano finite al centro delle polemiche. Come quelle catanesi, dove arrivano i sostituti di Paolo Cantaro e Angelo Pellicanò, e quella di Enna dove il governo è stato costretto a una marcia indietro dopo la designazione di Calogero Muscarnera.
Così, oggi i deputati della prima commissione hanno verificato requisiti e curriculum, quindi è arrivato il “nulla osta”, col voto contrario di due deputati del Movimento cinque stelle e l’astensione dell’Ncd. Via libera quindi alle nomine all’Asp di Caltanissetta per Carmelo Iacono, All’Asp di Catania per Ida Grossi, all’Asp di Enna per Giovanna Fidelio, al Cannizzaro di Catania per Francesco Garufi e al Policlinico etneo per Giampiero Bonaccorsi.
Le ultime due nomine, a Catania, erano state al centro di furiose polemiche, coincise con la decisione del governo di revocare gli incarichi di Paolo Cantaro e di Angelo Pellicanò, rispettivamente, all’azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di Catania e all’Azienda ospedaliera per l’emengenza Cannizzaro di Catania. Un parere dell’Avvocatura dello Stato infatti avrebbe consigliato al governo di stoppare quelle nomine perché in violazione del decreto Renzi sulla inconferibilità degli incarichi manageriali al personale in quiescenza. Una vicenda che ha prodotto altissime tensioni politiche e anche indagini giudiziarie. In quell’occasione, infatti, il presidente della commissione Salute all’Ars Digiacomo ha parlato di “pareri in qualche modo influenzati”, mentre la Procura di Catania ha aperto un fascicolo.
La scorsa settimana la prima commissione aveva deciso di prendere tempo di fronte a queste nomine. E aveva richiesto al governo Crocetta la documentazione che attestasse i requisiti dei cinque manager. Documentazione che, come detto, ha convinto la maggioranza della commissione, da lì il via libera alle nomine.