PALERMO – Consumi alle stelle, bolletta azzerata. In città il fenomeno dei furti di luce è in continua escalation e gli arresti e le denunce delle forze dell’ordine camminano di pari passo: negli ultimi mesi sono state individuate anche intere palazzine che, attraverso sistemi rudimentali venivano alimentate dall’impianto di energia elettrica pubblico. Ultimo, in ordine di tempo, l’arresto di un uomo di Partinico, in provincia di Palermo: a fare scattare le manette sono state i carabinieri, che nell’abitazione popolare di Giacino Macchi, pregiudicato di 48 anni, hanno trovato l’allaccio abusivo che gli permetteva di abbattere totalmente i costi sulla bolletta dell’Enel.
Macchi è stato giudicato per direttissima e condannato a sei mesi e venti giorni, pena sospesa, oltre al pagamento di una multa di seicento euro. Il 48enne è soltanto una delle persone finite nei guai per il furto dell’energia elettrica negli ultimi giorni: mercoledì i carabinieri hanno fatto scattare altri quattro arresti tra il capoluogo e la provincia ed è finito in manette anche un fruttivendolo di Ballarò.
E i numeri del bilancio dei “ladri di luce” continuano a lievitare. Basti pensare che i militari dell’Arma, dall’inizio dell’anno fino ad oggi, hanno arrestato in tutto centotrenta persone, di cui centoquindici uomini e quindici donne. Mentre le denunce scattate ammontano a centotrentasei, nei confronti di novantacinque uomini e quarantuno donne.
Le segnalazioni che giungono ogni giorno alle forze dell’ordine sono decine: poliziotti e carabinieri accertano la presenza degli allacci abusivi con l’ausilio dei tecnici dell’Enel, che hanno constatato la presenza di sistemi rudimentali e pericolosi per l’incolumità pubblica soprattutto nel caso di coltivazioni di cannabis indoor, alimentate 24 ore su 24 da impianti di illuminazione ed areazione collegati direttamente agli impianti luce stradali. In diversi casi è anche stato trovato il contatore manomesso, ovvero rallentato con l’utilizzo dei magneti.