PALERMO – Da consumatore a spacciatore. Il trentenne impiegato del call center fiutò l’affare. La platea di operatori telefonici dell’ufficio di via Ugo La Malfa era un potenziale bacino d’utenza da sfruttare. E così decise di mettersi in affari con Giuseppe Virzì, uno degli arrestati del blitz dei carabinieri di Monreale e Termini Imerese.
Tutto sarebbe cominciato con l’invito di Virzì: “Ti faccio guadagnare bei soldi”. Poi, nel 2013 le microspie hanno captato la fase due: il trentenne la cocaina non si limitava più a consumarla, ma avrebbe iniziato a spacciarla. E così i carabinieri iniziarono a registrare frasi del tipo “ti aspetto per il curriculum”, o per “prendere un caffè”. Perché, diceva il trentenne, a Virzì. “Ti aspetto per la cosa vedi ho preso impegni”.
L’addetto del call center fa parte del lungo elenco di indagati dell’operazione Aquarium. Su di lui, e non solo, adesso si concentrano le indagini.