PALERMO – Nella lettera c’è una scadenza ben definita: 15 giorni. Due settimane per chiamare al lavoro 48 degli idonei di Garanzia giovani, rimasti esclusi all’inizio di gennaio senza neanche una motivazione esplicita. Partono le prime diffide per il bando più controverso di queste prime settimane del 2015, la selezione, effettuata l’anno scorso, per 2.065 contratti trimestrali da finanziare con i fondi ministeriali per la formazione professionale. Alcuni dei candidati giudicati idonei, però, non sono stati convocati per la firma.
La diffida collettiva è stata recapitata il 23 gennaio. A firmarla lo staff legale composto dagli avvocati Stallone, Leone, Fell, La Malfa e Caradonna, che parla di una “vicenda giuridicamente incomprensibile” e chiede la stipula del contratto appunto entro 15 giorni, minacciando “un contenzioso giudiziario che mira ad ottenere l’assunzione diretta dei vincitori di concorso e il relativo risarcimento danni”.
Il progetto è stato finanziato con 15 milioni targati Roma. Sulla carta avrebbe dovuto dare lavoro a 283 addetti di segreteria, 365 impiegati amministrativi, 1.382 addetti all’erogazione delle attività di orientamento e 35 “responsabili dei processi” (i direttori, insomma). I candidati hanno partecipato a una selezione il 16 e il 17 ottobre, in base alla quale alla fine dell’autunno è stata pubblicata una graduatoria con 1.854 nomi. L’elenco dei convocati conteneva però molte persone in meno. La palla passa a Priolo. Ma in vista c’è un’altra guerra legale.
I candidati che non sono stati convocati scrivono al Ciapi di Priolo: contratto entro 15 giorni o contenzioso.
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