Garanzia Giovani, |stop ai nuovi contratti - Live Sicilia

Garanzia Giovani, |stop ai nuovi contratti

Il tribunale amministrativo dà ragione in prima battuta a otto esclusi: fino all'udienza di merito, fissata per il 14 aprile, non sarà possibile far partire nuovi contratti. E intanto l'Ecap di Agrigento ottiene la seconda sospensione della revoca.

Tar di Palermo
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PALERMO – In prima battuta il Tar dà ragione ai lavoratori. E blocca le nuove convocazioni per i contratti di “Garanzia Giovani”, il progetto finanziato con fondi ministeriali che permetterà di riassorbire i 1.753 lavoratori degli sportelli multifunzionali per tre mesi. Sulla vicenda, come LiveSicilia aveva anticipato due mesi fa, hanno presentato ricorso otto candidati, esclusi dal Ciapi di Priolo dopo essere stati inseriti in graduatoria. A loro, assistiti dagli avvocati Massimiliano Mangano e Giovanni Barraja, ha dato ragione la terza sezione del Tar, presieduta da Calogero Ferlisi: in attesa dell’udienza di merito, che si terrà il 14 aprile, il Ciapi non potrà stipulare nuovi contratti.
Il progetto è stato finanziato con 15 milioni targati Roma. Sulla carta avrebbe dovuto dare lavoro a 283 addetti di segreteria, 365 impiegati amministrativi, 1.382 addetti all’erogazione delle attività di orientamento e 35 “responsabili dei processi” (i direttori, insomma). I candidati hanno partecipato a una selezione il 16 e il 17 ottobre, in base alla quale alla fine dell’autunno è stata pubblicata una graduatoria con 1.854 nomi. Fra i quali, in prima battuta, c’erano anche quelli degli otto ricorrenti. Che al momento della stipula del contratto, però, sono stati esclusi.
Il motivo, stando agli esclusi, sarebbe la ritorsione. E per raccontarla è necessario fare un passo indietro. Tornare cioè alla primavera di quest’anno, quando è scaduto il contratto a tempo determinato che ha permesso di riassorbire i lavoratori rimasti fuori dagli enti di formazione: a quel punto, un centinaio di dipendenti ha scritto una lettera al Ciapi di Priolo contestando la conclusione del rapporto di lavoro, sostenendo di avere il diritto ad essere stabilizzati e chiedendo quindi “il riconoscimento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato e la immediata reintegrazione nel posto di lavoro con il pagamento di tutte le retribuzioni maturate dalla data di assunzione a quella di effettiva reintegrazione”. Per l’avvocato Mangano i due fatti sono collegati: “Il bando – assicura – imponeva di autocertificare l’eventuale presenza di contenziosi, ma non la indicava come criterio automatico per l’esclusione. In ogni caso, una raccomandata non può essere considerata un contenzioso”.
È la seconda mazzata in pochi giorni, per l’universo Formazione. Nel weekend il tribunale amministrativo palermitano ha sospeso per la seconda volta la revoca dell’accreditamento all’Ecap di Agrigento. L’ente di formazione, assistito da Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, aveva ottenuto una prima sospensiva della revoca qualche settimana fa, ma l’assessorato alla Formazione aveva avviato un nuovo procedimento. Che adesso è finito a sua volta sulla lavagna dei cattivi. Per l’universo Formazione un uno-due di bocciature. L’ennesimo dall’inizio dell’anno.

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