PALERMO – Un nuovo mutuo da 145 milioni. E l’utilizzo dei Fondi destinati agli investimenti per la copertura del “buco” della Regione. Sono questi i due articoli più importanti approvati nella prima giornata di esame della Finanziaria regionale. Un esame che si è fermato a circa un quarto della manovra, composta complessivamente da 102 articoli. Domani, insomma, servirà una vera e propria corsa contro il tempo per esitare il testo entro la mezzanotte, termine ultimo dell’esercizio provvisorio. E insieme alle norme approvate, ecco anche qualche bocciatura: come quella riguardante l’articolo che avrebbe consentito a 180 dipendenti ex Coinres di transitare nelle società che dovranno gestire la raccolta rifiuti in Sicilia. Una bocciatura condita dalle polemiche per la corretta registrazione del voto in Aula.
Intanto, come detto, ecco il via libera al nuovo mutuo da 145 milioni, che porterà l’indebitamento complessivo della Regione oltre gli otto miliardi. Parte di questa somma, a dire il vero, è “vincolata”: servirà per la sistemazione delle strade secondarie dell’Isola. Una scelta anche in questo caso condita dalle polemiche. L’Aula infatti ha “litigato” su quale soggetto dovesse effettivamente decidere la distribuzione di quello stanziamento: l’assessorato alle Infrastrutture o le ex Province? Apparentemente un dettaglio, che è stato letto, però, dagli esponenti Udc come una sorta di “sfiducia” nei confronti dell’assessore Pizzo. Quest’ultimo in Aula ha precisato: “I cittadini non vogliono sapere chi spende i soldi, ma con quale velocità e in che modo vengono spesi”. Per il parlamentare Ragusa, però, la posizione di pezzi della maggioranza che volevano escludere l’assessorato dalla spesa per lasciare la titolarità alle ex Province (tra questi, il deputato Pd Antonello Cracolici), ha evidenziato un “problema politica”. Alla fine, però, l’Aula sceglierà di dare alla ex Province la gestione di quei Fondi. “Briciole – il commento di Nello Musumeci – che serviranno per sistemare, al massimo, 20 chilometri di strade”. Passa anche l’articolo che prevede l’utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione: 670 milioni l’anno per tre anni che saranno destinati al concorso alla Finanza pubblica, invece di essere utilizzati per gli investimenti. Via libera anche a 19 milioni per le Province come “spesa corrente”.
Passano anche i finanziamenti per circa 250 milioni per i 24 mila precari degli enti locali. Passa anche la norma che sposta al 2016 il limite entro il quale si può procedere alla stabilizzazione della categoria degli Asu, mentre sono stati compresi dalla norma, grazie a un emendamento di Alloro (Pd) fatto proprio dal governo, anche i precari delle Province. Niente da fare, invece, per i 180 ex dipendenti del Coinres. L’Aula ha bocciato l’articolo che prevedeva il loro passaggio nelle Srr che dovranno occuparsi della raccolta rifiuti. Una soppressione tinta di giallo: servivano 32 voti per l’approvazione, ma ne arriveranno solo 31. Nonostante qualche deputato, come Alongi (Ncd) avesse assicurato di non essersi astenuto ma di aver votato (un voto che sarebbe stato decisivo). Ma il “danno” era già stato fatto. Niente da fare, impossibile tornare indietro. Una cancellazione, quella dell’articolo 15, che fa il paio con quella arrivata pochi minuti prima e riguardante gli incentivi per l’Unione dei Comuni. Una norma che avrebbe garantito ai piccoli centri un finanziamento statale di due milioni di euro. Dopo la bocciatura, arrivata col voto segreto, sono state tante le proteste, da parte di deputati di maggioranza e opposizione: “Abbiamo commesso un gravissimo errore”. Via libera ad altri articoli come la destinazione delle aliquote Irpef per la spesa sanitaria. A proposito di Sanità, un altro ostacolo è saltato fuori di fronte all’articolo che prevedeva l’estensione agli inoccupati dell’esenzione dal pagamento del ticket destinata ai disoccupati. Lo stop arriva in seguito a una nota del ragioniere generale Salvatore Sammartano che ha avanzato dubbi sulla effettiva copertura finanziaria (500 mila euro). Anche in questo caso, diverse le recriminazioni. Durissimo il presidente della commissione Salute Pippo Digiacomo: “Non è possibile che si trovino i soldi per i comandati dell’assessorato Sanità e non per consentire ai siciliani di curarsi: il governo dimostri di essere serio e trovi un’altra copertura”. Lo stesso Digiacomo in mattinata aveva puntato l’indice contro la scelta di escludere dalla manovra i finanziamenti destinati all’aeroporto di Comiso. In Aula l’assessore all’Economia Baccei ha assicurato che il tema degli aeroporti, insieme ad altre questioni come quelle riguardanti i trasporti, i teatri e le Ipab verranno affrontati “nei prossimi mesi, entro luglio. In questo periodo cercheremo di reperire i fondi che servono: circa 15-20 milioni di euro”. L’assessore si è poi detto certo che lo Stato assicurerà all’Isola lo stanziamento previsto da un accordo però non ancora sottoscritto. Una intesa che dovrà portare nelle casse della Sicilia 300 milioni come riconoscimento di entrate Irpef finora incassate dal governo centrale e 150 milioni come congelamento delle rate di mutuo, da concordare con la Cassa depositi e prestiti. Rassicurazioni che non placano le tensioni della maggioranza. Oltre al malumore palesato dall’Udc durante la seduta, infatti, ecco anche le proteste del Pd, affidate a Fabrizio Ferrandelli che ha già annunciato il voto contrario a una manovra “che affosserà la Sicilia. Ormai – ha aggiunto – non esiste più né una maggioranza numerica, né una maggioranza politica”. Tensioni e polemiche che il presidente della Regione ha guardato da lontano. Nemmeno oggi il presidente Crocetta era a Sala d’Ercole, a causa, ha fatto sapere con una nota inviata al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, di una “convocazione urgente” da parte della Presidenza del consiglio dei ministri. Una “chiamata” e una assenza che rafforzano l’idea che questa Finanziaria, alla fine, parlerà con accento romano.
LA SEDUTA MINUTO PER MINUTO
23.50 Come previsto, la seduta finisce qui. L’aula è convocata domani mattina alle 11. Si ripartirà dall’articolo 6
23.46 Si complica la discussione sugli emendamenti. Forse l’approvazione dell’articolo 6 slitterà a domani
23.33 Respinto l’emendamento del M5S che prevedeva l’istituzione nei comuni, a partire dal 2016, di un organismo di composizione delle crisi da sovra indebitamento
23.20 L’aula va avanti nella discussione sugli emendamenti all’articolo 6
23.10 Passa l’emendamento proposto da Falcone (Forza Italia) che prevede conferimenti non inferiori a 100 milioni di euro per i comuni con meno di 5000 abitanti
23.03 Panepinto (Pd): “Dovrebbero essere garantite molte più risorse ai piccoli comuni, complessivamente non si può andare sotto i 100 milioni di euro”
22.55 L’Ars torna all’articolo 6, accantonato in precedenza, che prevede gli stanziamenti per i Comuni
22.54 Approvato l’articolo 30
22.53 L’articolo 30 prevede somme per società e associazioni sportive vincitrici di un bando del 2014. Assessore Li Calzi: “Non è una sanatoria, il rischio è di andare incontro a contenziosi”
22.46 Approvato l’articolo 29
22.44 Foti (M5S): “Pubblicare l’inventario sul sito istituzionale dell’assessorato all’Economia”. L’Ars respinge l’emendamento
22.42 Si passa alla discussione dell’articolo 29 che disciplina l’inventario dei beni immobili della Regione Siciliana
22.37 L’Ars approva anche gli articoli 26 (consorzi di bonifica), 27 (acquisizione dei servizi delle società partecipate) e 28 (trasporti isole minori)
22:36 Approvato l’articolo 25, alle comunità alloggio per disabili psichici vanno 11 milioni e mezzo
22.32 L’Ars approva l’articolo 24
22.30 Assessore Caruso: “L’utilizzo dei PAC non è tecnicamente possibile”
22.28 Di Giacinto (Il Megafono): “Chiedo al governo di utilizzare, se possibile, i fondi PAC per 10 milioni da dare ai comuni in favore dei minori”
22.24 Figuccia (Forza Italia): “Questo articolo crea un debito di 80 milioni di euro l’anno”
22.12 Si discute adesso delle misure di sostegno per il ricovero di minori, previste all’articolo 24
22.06 Passa anche l’articolo 23, norma che stanzia 4 milioni e mezzo in favore del territorio e del paesaggio rurale
22.01 Approvato l’articolo 22 che detta disposizioni per l’Ente acquedotti siciliani in liquidazione
22.00 Articolo 19 definitivamente accantonato, così come il 20 e il 21
21.57 Di Giacomo (PD): “Il punto non è stralciare o meno la norma, ma trovare nuove coperture. I soldi per i comandati si trovano e per gli inoccupati no? A noi il compito di trovare nuove risorse”
21.50 Vinciullo (Ncd): “Prima avevamo paura del Commissario dello Stato, ora temiamo lo Stato. Ricordiamoci però che per far valere le nostre ragioni possiamo sempre rivolgerci alla Corte Costituzionale. Possiamo farlo anche per l’esenzione del ticket agli inoccupati”
21.46 Prende la parola l’assessore Borsellino: “Si può subordinare l’esenzione del ticket agli inoccupati all’autorizzazione dei Ministeri dell’Economia e della Salute prevista dall’articolo 18 in caso di nuovi e maggiori oneri alla spesa sanitaria”
21.27 Viene stralciato l’articolo 19 che estendeva agli inoccupati l’esenzione del ticket destinate ai disoccupati. Giunge all’Ars una nota del ragioniere generale Sammartano, la norma non ha copertura finanziaria
21.24 Approvato anche l’articolo 18.
21.22 L’articolo 18 riguarda l’utilizzo delle maggiorazioni di aliquote Irpef per sostenere la spesa sanitaria regionale.
21.19 Si discute l’articolo 17 che riguarda il funzionamento della conferenza Regione-autonomie locali. Approvato.
21.17 Approvato anche l’articolo 13.
21.02 Niente da fare. Non si può tornare indietro: bocciato l’articolo che prevede l’assunzione dei 180 ex Coinres nelle società di gestione dei rifiuti.
20.59 Esplode la protesta. Alongi: “Io non mi sono astenuto ma ho votato a favore dell’articolo”. Falcone: “Col voto di Alongi passa l’articolo: dovete approvarlo”.
20.55 Bocciato l’articolo 15 che prevede l’assunzione degli ex lavoratori del Coinres (180 persone) nelle nascenti Srr. Articolo bocciato per la mancanza di un solo voto.
20.50 Si discute dell’articolo che consente l’assunzione di 180 operatori del Coinres nelle nascenti Srr (le società che si occuperanno della gestione dei rifiuti in Sicilia).
20.40 Accantonato l’articolo 13. Approvato invece l’articolo 14 che rimpingua con 250 mila euro il Fondo destinato ai disoccupati siciliani.
20.28 Si passa all’articolo 13 che riguarda le “procedure di conciliazione” alla Regione.
20.26 Approvato l’articolo 12 che prevede i finanziamenti per i precari degli enti locali siciliani.
20.17 Panepinto (Pd): “Serve un tavolo nazionale per assicurare agli Asu dei Comuni un futuro più certo non solo nel 2016 ma anche quest’anno. Accantoniamo questo articolo e approfondiamolo”.
20.14 Ragusa (Udc): “In questa maggioranza c’è un problema politico”.
20.08 Maggio (Pd): “Dobbiamo lavorare seriamente al processo di stabilizzazione per i tanti lavoratori precari degli enti locali. Non possiamo andare avanti ogni anno con interventi tampone”.
20.03 Milazzo (Forza Italia): “In questa Aula c’è disfattismo. E la maggioranza non rispetta gli accordi con le opposizioni”.
20.01 Fontana (Ncd): “Perché nell’articolo riguardante i precari non sono stati presi in considerazione i precari delle Province?”.
19.58 Barbagallo (Pd): “Un errore gravissimo l’abolizione dell’articolo 11 sulle Unioni dei Comuni”.
19.52 Vinciullo (Ncd): “Con la soppressione dell’articolo 11 abbiamo rinunciato a due milioni di provenienza statale per i Comuni”.
19.48 Si passa all’articolo 12, che riguarda i circa 24 mila precari degli enti locali siciliani.
19.43 Sconfitta la maggioranza: soppresso l’articolo 11 che prevedeva l’incentivazione alle Unione dei Comuni. Il voto segreto sopprime la norma.
19.42 Approvato l’articolo 10.
19.40 Viene soppresso con ampia maggioranza il comma che prevede la soppressione del comma che metteva nelle mani dell’assessore alle Infrastrutture la redazione del Piano degli interventi per le strade siciliane. Resterà una prerogativa delle ex Province.
19.30 Il presidente della commissione Bilancio Dina: “La programmazione spetta all’assessorato Infrastrutture, l’attuazione alle ex Province”.
19.21 Prende la parola l’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pizzo: “Questo articolo era una sintesi politica tra le due posizioni emerse durante la commissione bilancio. Ma i cittadini non vogliono sapere chi spende i soldi, ma con quale velocità e in che modo vengono spesi”.
19.15 Lentini (Sicilia Democratica): “Finalmente abbiamo trovato 30 milioni di euro. E adesso litighiamo per chi li deve gestire”.
19.14 Siragusa (M5S): “Ai siciliani interessa che le strade vengano sistemate, non chi le debba sistemare”.
19.10 Greco (Pds): “Dopo tre ore in commissione bilancio, ci accorgiamo che queste somme rischiano di sforare il patto di stabilità. Che c’azzecca in questa norma l’assessore alle infrastrutture? Queste sono soldi per le Province e devono essere spesi dalla Provincia”.
19.03 Ragusa (Udc): “Bisogna chiarirci: questo assessore alle infrastrutture conta qualcosa oppure no? Approviamo questo articolo, altrimenti qui nasce un problema politico”.
18.45 Continuano gli interventi sui finanziamenti destinati alle strade secondarie. Per Ioppolo (Lista Musumeci) “la norma deve essere accantonata e riscritta”. Per Cracolici (Pd), “i fondi devono andare alle province, e saranno proprio le province a decidere come spenderle”. Vinciullo (Ncd): “Le province non possono spendere questi fondi per il patto di stabilità”.
18.25 Salvatore Cascio (Sicilia democratica): “Stiamo parlando del nulla”. Sorbello (Udc): “Con quei soldi non si fanno nemmeno trenta chilometri di strada”.
18.22 Musumeci: “Stiamo parlando di 30 milioni di euro: che serviranno per 20 chilometri di strade e ci stiamo chiedendo che debba occuparsene”.
18.18 Grasso (Grande Sud): “Bisogna trovare la procedura più snella per sistemare le strade: mettere tutto nelle mani delle ex Province è un errore”.
18.12 Fontana (Ncd): “Si precisi che il parere dei Liberi consorzi debba essere vincolante”. Anche Laccoto (Pd) chiede che il ruolo dei Liberi consorzi sia centrale nello stilare il Piano degli interventi.
18.09 Formica (Lista Musumeci): “Come si fa a togliere alle ex Province persino le funzioni che spettano loro per legge? E dovremmo affidarci alle decisioni della giunta? E con quali criteri?”
18.07 Cimino (Pdr): “Stiamo pensando di dare 30 milioni per le strade, dimenticando tanti comuni: pochissimi euro sono quelli destinati alla Protezione civile e per le emergenze infrastrutturali”.
18.00 Milazzo (Forza Italia): “Quegli emendamenti devono essere approvati”. Gucciardi (Pd): “Il Piano degli interventi non può che arrivare dalle ex Province, vincolando la Regione a seguire quelle indicazioni”.
17.55 Cracolici: “La titolarità non può diventare della Regione, ma deve restare ai liberi consorzi”. Il riferimento è agli emendamenti di Greco e Falcone che spostano all’assessorato Infrastrutture il compito di stilare il Piano degli interventi.
17.47 L’articolo 10 prevede la spesa di 30 milioni per interventi destinati alla viabilità secondaria.
17.46 Si torna sull’articolo 9: approvato. La norma prevede uno stanziamento di 19 milioni l’anno per le ex Province.
17.38 Accantonato anche l’articolo 9. Verrà aggiunto all’articolo la proposta da Cracolici: le Province saranno organismi intermedi per la spesa dei Fondi europei.
17.35 Approvati anche gli articoli 7 e 8 riguardanti rispettivamente i “servizi di autolinee urbane” e i “livelli essenziali delle prestazioni degli enti locali”. Si passa all’articolo 9 che prevede l’assegnazione di risorse ai liberi consorzi. Accantonato l’articolo 6 che prevede gli stanziamenti per i Comuni.
17.29 Approvato l’articolo 5. I fondi per gli investimenti serviranno per coprire il “buco” della Regione.
17.27 Si passa all’esame dell’articolo 5 che prevede, tra le altre cose, l’utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione, destinato agli investimenti, per il concorso al risanamento della finanza pubblica. Ciaccio (M5S): “Abbiamo svenduto un pezzo di futuro”.
17.25 Iniziato l’esame della Finanziaria. Approvati gli articoli 2, 3 e 4. Di natura prettamente economica. L’articolo 4, in particolare, dà il via libera al nuovo mutuo della Regione: 145 milioni destinati a Comuni e Province. Trenta milioni sono vincolati: serviranno per le strade secondarie siciliane.
17.19 Musumeci: “La Corte costituzionale ha dato torto a Crocetta, che ha rinunciato a un contenzioso per miliardi di euro. Siccome quella pronuncia della Consulta non può non avere refluenze sul bilancio, come fa assessore a pensare di occuparsene fra qualche mese, quando la sentenza è già esecutiva?”
17.16 Gucciardi (Pd): “Dobbiamo trovare soluzione coerenti con le norme. Siamo tutti d’accordo sul fatto che gli aeroporti sono importanti e strategici, ma la posizione espressa dall’assessore Baccei mi sembra la più seria”.
17.06 Il capogruppo Ncd D’Asero: “Abbiamo sempre dimostrato senso di responsabilità, ma spesso è stato inutile. Riscontriamo una totale assenza di programmazione e un rischio di compromettere opere importanti per la Sicilia”.
16.59 Turano (Udc): “Bisogna trovare subito una soluzione. La più veloce possibile”.
16.53 Adizzone: “E’ chiaro che è interesse dei siciliani quello di incentivare gli aeroporti di Comiso e Trapani. Dobbiamo trovare una soluzione”.
16.44 Assenza (Forza Italia): “La proposta di rivedere certi temi tra due mesi lascia il tempo che trova. Io il caso dell’aeroporto di Comiso lo sollevai in occasione della prima finanziaria di Crocetta”.
16.39 Digiacomo (Pd): “Stralciare le norme sull’aeroporto di Comiso è un errore evidente”.
16.36 Ardizzone: “Quest’Aula ha il diritto di sapere se abbiamo rinunciato ai contenziosi con lo Stato, quanti sono e quali sono. Va fatta chiarezza. L’Aula ha il diritto di sapere”.
16.34 Baccei: “Sui soldi che lo Stato deve riconoscerci, e sono certo riconoscerà, va detto che il fatto importante è il riconoscimento dell’erosione dell’Irpef. Al di là di quale sarà l’importo riconosciuto”.
16.29 Baccei: “Devo dire che sia in commissione bilancio che ieri c’è stato un grande senso di responsabilità da parte di tutti voi. Sulla riforma della recente sentenza della Corte Costituzionale sulle accise, noi crediamo che essendo i benefici relativi agli anni 2014-2017, pensiamo che ci spettino le somme del 2012-2013. E in seguito alla sentenza, bisogna anche capire se, di fronte a una norma che di fatto non esiste più, lo Stato può tenersi quei soldi. Quella sentenza poi è legata ad altre tre-quattro. Evidentemente abbiamo le carte per riprendere una trattativa con lo Stato centrale su queste entrate”.
16.26 Baccei: “Uno dei temi è quello riguardante gli aeroporti. Un altro tema è quello del trasporto gommato extraurbano, riguardante sia l’Ast sia i privati. Il terzo tema da approfondire è quello dei teatri. Io non voglio tagliare soldi alla cultura, ma capire come spenderli meglio. Il quarto tema è quello che riguarda i contratti di servizio. Un altro tema da approfondire è quello delle Ipab. Penso che per risolvere queste questioni servano 15 o 20 milioni, che attualmente in bilancio non ci sono. La mia proposta è: troviamoli entro metà luglio, lavorando tutti insieme”.
16.24 Prende la parola l’assessore all’Economia Baccei: “Abbiamo ereditato una situazione difficile. E abbiamo provato a evitare provvedimenti di ‘macelleria sociale’. Credo però che ci siano ancora quattro-cinque temi che hanno forse bisogno di un ulteriore approfondimento nei prossimi due mesi”.
16.18 Figuccia (Forza Italia): “Oggi sono entrato dal portone principale. Perché penso che Forza Italia e l’opposizione possa tranquillamente incontrare la folla”.
16.15 Siragusa (M5S): “Mi chiedo quale dignità Crocetta attribuisca a questo parlamento. Siamo alla vergogna. Siamo al totale disinteresse del presidente della Regione verso il parlamento, il suo governo e tutti i siciliani”.
16.12 Ferrandelli (Pd): “Sono rimasto basito di fronte alle dichiarazioni di un presidente della Regione che afferma di non conoscere nemmeno la manovra. Una manovra o la si riconosce o la si disconosce. Il governo va giù perché non c’è più una maggioranza numerica e nemmeno politica. Ma il presidente della Regione forse già pensa a prendere le distanze da questa Finanziaria, che non piace e nessuno, col solito schifoso scaricabarile”.
16.07 Vinciullo (Ncd): “A molti deputati è arrivata una mail con la quale alcuni lavoratori a tempo determinato di una società partecipata regionale hanno diffidato i deputati regionali a compiere atti che riguardano la nostra attività parlamentare. Non accettiamo nessuna imposizione. Il presidente verifichi se questo messaggio possa essere trasmesso alla Procura”.
16.05 Il presidente dell’Ars Ardizzone dà comunicazione di una nota inviata dal presidente della Regione. Crocetta fa sapere di essere stato “urgentemente” convocato dalla Presidenza del consiglio dei ministri. Per questo motivo, non sarà presente ai lavori della Finanziaria.
16.03 Inizia la seduta.
16.00 La seduta, prevista per le 15 è già in ritardo di un’ora. A poco più di 30 ore dalla scadenza dell’esercizio provvisorio non è stato esaminato nessun articolo della legge di stabilità.
15.55 Il governo Crocetta si mette al riparo da eventuali contenziosi e stanzia in bilancio ben 35 milioni di euro. Lo fa con un emendamento al bilancio, approvato ieri all’Ars durante l’esame del documento contabile; la norma porta la firma dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei. Con l’emendamento Baccei modifica gli appostamenti in una serie di capitoli della rubrica Economia, quella che fa riferimento alla sua delega. Se da un lato apposta 35 mln nel fondo rischi contenzioso spese legali, dall’altro Baccei taglia la stessa cifra dal fondo di riserva per le spese obbligatorie e di ordine e per la rassegnazione dei residui passivi di parte corrente, eliminati negli esercizi precedenti per perenzione amministrativa.
15.42 Nel piazzale antistante Palazzo dei Normanni salgono i toni della protesta: fischietti e cori accompagneranno la discussione della Finanziaria.
15.18 “Il pasticcio dell’emendamento che stanzia 15 milioni di euro per consentire la fondamentale realizzazione di un bacino da 80 mila tonnellate per i cantieri navali di Palermo è la cifra del pressappochismo della politica siciliana, nonché la conferma del disinteresse verso lo sviluppo dell’Isola” Cosi Simone Di Trapani coordinatore provinciale di SEL Palermo in merito alla vicenda che ha riguardato lo stralcio in commissione bilancio dell’ARS dello stanziamento. “Il Cantiere Navale di Palermo è- continua Di Trapani- l’ultima grande realtà industriale rimasta nel territorio palermitano dopo la chiusura della SicilFiat e la crisi dell’area industriale di Carini, per questo andrebbe fatto ogni sforzo per non aggiungere un nuovo grano al triste rosario di chiusure, dismissioni, ridimensionamenti che ha, in questi anni, desertificato la nostra provincia e la Sicilia. Auspichiamo che oggi si dia il via libera allo stanziamento. Questa vicenda – conclude Di Trapani- è la testimonianza che la finanziaria in discussione, si conferma come un tentativo di tirare a campare e non offre spunti che consentano di dare risposte concrete e reali alla crisi devastante che colpisce i siciliani e le siciliane”
Centodue articoli. Centinaia di emendamenti. Si riparte da qua. Da una Finanziaria che si preannuncia già come terreno di scontro e di polemiche. Nel testo, infatti, figurano alcune discusse norme come quelle riguardanti i Forestali e i dipendenti regionali. Oltre a quelle che affronteranno il nodo delle società partecipate.
La “corsa” versa l’approvazione della manovra dovrebbe teoricamente terminare domani, 30 aprile, ultimo giorno dell’esercizio provvisorio. Ma diventa sempre più probabile lo slittamento ai primi giorni di maggio. Una “proroga” possibile attraverso un escamotage regolamentare.
Si vedrà. Molto dipenderà ovviamente dal clima a Sala d’Ercole. E certamente non rappresenta un buon viatico quanto accaduto ieri, in occasione dell’approvazione del bilancio. Il governo Crocetta, infatti, è andato sotto per ben tre volte. Anche grazie al voto di esponenti della maggioranza, nascosti dietro il voto segreto. Scivoloni che hanno portato all’azzeramento di alcuni capitoli di bilancio direttamente riferibili al presidente della Regione, oltre alla riduzione degli stanziamenti per le auto blu, aumentati dall’esecutivo di Crocetta. L’emendamento del Movimento cinque stelle, grazie appunto al voto delle opposizioni e di parte della maggioranza, ha consentito lo spostamento di quelle somme nel capitolo riguardante le borse di studio sulla lotta alla mafia.
Se il bilancio, insomma, è stato già teatro di guerra politica, la Finanziaria potrebbe far emergere in maniera ancora più evidente le tensioni di Sala d’Ercole. E già qualcuno è uscito allo scoperto. Esponenti di punta del Pd all’Ars che hanno espresso in queste ore il proprio disappunto. È il caso ad esempio del presidente della commissione Salute Pippo Digiacomo: “A chi interessa – ha chiesto – veramente che Comiso vada bene e a chi interessa ancora di più che chiuda clamorosamente e tolga il disturbo? Con quale spirito possono partecipare al bando europeo le compagnie aeree se non hanno certezze sul futuro dell’aeroporto? Sono quesiti che intendo porre urgentemente al segretario regionale del mio partito Fausto Raciti e al ministro Delrio. In assenza di convincenti rassicurazioni mi vedrò costretto a dissotterrare l’ascia di guerra. Io non dispero – ha aggiunto Digiacomo – sul fatto che l’ARS e il governo regionale mettano a disposizione le risorse per assicurare ancora per qualche tempo i servizi Enav: il punto è – conclude il parlamentare del PD – che non si può tirare a campare e giocare sulla pelle di un aeroporto che, contro tutto e contro tutti, ha trasportato 500.000 passeggeri e continua a battere record su record in termini di crescita”.
Ancora più chiaro sulla posizione da assumere in occasione della Finanziaria, Fabrizio Ferrandelli: “È indispensabile che oggi pomeriggio, ad apertura dei lavori d’aula, – ha detto – il presidente della Regione intervenga assumendosi la responsabilità della manovra che porta la sua firma. Si assuma a viso aperto la responsabilità di fronte ai siciliani, cioè a chi gli ha affidato il compito di governare. Si è presidente della Regione sempre e comunque, in ogni istante e non ad intermittenza. Se viceversa, così come ha dichiarato ieri, la disconosce deve spiegarci perché dovremmo votare un documento che probabilmente sconfesserà il giorno dopo all’emergere delle evidenti criticità e contraddizioni. Insomma, oggi mi deve convincere che si tratta di quella che, proprio non molto tempo fa, ha definito la legge ‘salva Sicilia’. Se non lo fa, annuncio sin d’ora che non voterò una manovra figlia di nessuno e ‘affonda . La verità – continua Ferrandelli – è che si è chiusa una stagione politica e dovremmo prenderne atto. E invece che facciamo? Come i passeggeri del Titanic continuiamo a ballare mentre l’orchestra suona, e non ci accorgiamo che stiamo colando a picco”.
“Il testo della finanziaria – sottolinea Ferrandelli – assembla provvedimenti corretti a cose francamente inutili e nocive. Mi sembra in alcuni casi di rivedere, oggi a colori, un film in bianco e nero di parecchi anni fa. Per esempio, l’ennesima riproposizione della centrale unica per gli acquisti senza che nessuno abbia mai spiegato perché non hanno funzionato le tante precedenti previsioni. Lo stesso si può dire per l’ennesima norma sulla riorganizzazione degli enti regionali, o quella per far pagare i servizi nelle aree protette regionali”.