PALERMO – Ottocento grandi evasori. “Pizzicati” dall’indagine ispettiva portata avanti dalla società Riscossione Sicilia. Tra questi, anche qualche “personaggio che ricopre incarichi pubblici”, oltre ad alcuni “nomi eccellenti”. Un miliardo di presunta evasione. Presunta. Anzi, più che presunta. Non solo perché di quel miliardo, stando allo stesso presidente della spa Antonio Fiumefreddo, verrà recuperato, se tutto andrà bene, un quinto della somma. Ma anche perché, ovviamente, le posizioni di queste persone sono ancora tutte da verificare. Mentre per alcuni interventi, come ad esempio la confisca, bisognerà necessariamente passare dalle Procure. Alle quali Fiumefreddo e Crocetta hanno trasferito i dati raccolti. Intanto, una volta individuato il soggetto, cosa già avvenuta con la “raccolta” di 800 nonminativi, Riscossione Sicilia passerà a “processare” i rapporti finanziari. Una procedura che avviene telematicamente. A quel punto si potrà procedere al pignoramento operato direttamente dagli uffici esattoriali.
Se il racconto del governatore e dell’avvocato catanese fosse confermato nei dettagli, descriverebbe storie incredibili e insopportabili. Come quelle dei “nullatenenti” in possesso di aerei e barconi. O dei presunti “prestanome”: teste di legno buone per riciclare il denaro sporco della criminalità.
“La nostra ispezione – ha precisato Crocetta – non riguarda il semplice cittadino. Ma colpisce i grandi evasori. Gente in possesso di beni di lusso nonostante in qualche caso denunciassero persino zero euro”. Al fianco del governatore, il presidente di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo. “Quando ho nominato Fiumefreddo – racconta Crocetta – lui mi ha chiesto: qual è la priorità? Io ho risposto: la lotta ai grandi evasori. Non la semplice evasione. E questo non è un annuncio. È il frutto di una indagine ispettiva con la quale abbiamo incrociato una serie di parametri, come ad esempio il possesso di auto di lusso o di yatch, o di proprietà immobiliari, alberghi e aziende con la dichiarazione dei redditi”. Un miliardo, circa, di evasione. Circa 1,2 milioni di euro in media per ciascun evasore. Una cifra che rappresenterebbe – insiste Crocetta – circa l’1,2 per cento del Pil regionale. “Useremo quei soldi per finanziare il reddito minimo garantito”, aggiunge il presidente. Che rilancia: “Adesso creeremo anche, in Riscossione Sicilia, un Ufficio speciale per le grandi evasioni. Con i soldi che recupereremo, oltre al reddito minimo di cittadinanza favoriremo anche l’accesso al credito delle imprese. Nei prossimi giorni prenderemo un appuntamento con la Procura e consegneremo il fascicolo, visto che qui ci sono possibili notizie di reato. Di vari reati, come ad esempio il riciclaggio”.
I nomi, almeno fino a oggi, sono ancora top secret. Ma Fiumefreddo traccia una “mappa” della mega-evasione: “Gran parte di questo miliardo – dice infatti il presidente di ‘Riscossione’ – è riferito a soggetti che gravitano attorno a queste attività: ortofrutta, vendita del pesce, movimento terra, onoranze funebri, raccolta e smaltimento rifiuti. Si tratta di cinque comparti dove forte è stata finora la presenza di Cosa nostra. Qui, a nostro parere, – aggiunge Fiumefreddo – il reato non è solo finanziario, visto che l’evasione può anche essere un mezzo per il riciclaggio. Se io, ad esempio, verifico che una persona di 28 anni ha un debito di 85 milioni di confronti del fisco ovviamente mi insospettisco”. E dal racconto dell’ex soprintendente di Catania emerge qualche “caso-limite”. “A Palermo – racconta Fiumefreddo – abbiamo verificato che un cabinato da tre milioni era intestato a un operaio. A Catania un aereo da otto posti è invece intestato alla proprietaria di un bar e di una sala giochi. L’aereo vale 12 milioni. A Trapani c’è un cabinato intestato a una persona del 1925. Tutti quanti dichiarano zero euro. A Enna un semplice bracciante ha 10 milioni di euro di debito. Ogni elemento adesso verrà anche trasferito anche ai Prefetti. Credo che oltre la metà degli 800 evasori probabilmente sono dei prestanome”.
Ma oltre ai casi estremi, ecco anche alcune “abitudini” che, qualora fossero confermati, consegnerebbero uno spaccato inquietante: “Tra i circa 1.300 siciliani che dichiarano oltre cinquecentomila euro l’anno – dice Fiumefreddo – si riesce a riscuotere solo il 3,66 per cento. Ovviamente non è pensabile recuperare interamente il miliardo. Ma se riusciremo a recuperare il 20 per cento saremo già contenti. La Sicilia – conclude Fiumefreddo – è stata finora un porto franco, un paradiso fiscale per i delinquenti”. È partita la caccia all’evasore. E nel mirino c’è già più di un “personaggio che riveste ruoli pubblici”. Un’ombra che si allunga sugli uomini delle istituzioni siciliane. Fino a quando, almeno, i nomi “noti” saranno anche nomi “noti a tutti”.
LA CONFERENZA STAMPA
18.05 Termina la conferenza stampa.
17.56 Fiumefreddo: “Tra gli evasori anche nomi eccellenti. E personaggi che rivestono un ruolo pubblico. Ovviamente i nomi saranno resi pubblici solo insieme alla magistratura”.
17.50 Fiumefreddo: “Tra i siciliani che dichiarano oltre cinquecentomila euro circa 1.300 persone noi riusciamo a riscuotere solo il 3,66 per cento. Ovviamente non è pensabile che recupereremo un miliardo. Ma se riusciremo a recuperare il 20 per cento saremo già contenti. La Sicilia è stata un porto franco ed è stato un paradiso fiscale per i delinquenti”.
17.42 Fiumefreddo: “Noi oggi siamo in grado di verificare anche i flussi, da chi la gente riceve i soldi. Abbiamo verificato anche il possesso di un cabinato a Palermo da tre milioni intestato a un operaio. A Catania un aereo da otto posti è intestato alla proprietaria di un bar e di una sala giochi. L’aereo vale 12 milioni. A Trapani c’è un cabinato intestato a una persona del 1925. Tutti quanti dichiarano zero euro. A Enna un bracciante ha 10 milioni di euro di debito. Ogni elemento viene anche trasferito ai Prefetti. Oltre la metà degli 800 probabilmente sono dei prestanome”.
17.35 Fiumefreddo: “Noi con questo intervento diamo il nostro contributo alla crescita. Siamo noi ad avere i dati e siamo obbligati a fornirli alla polizia. Gran parte di questo miliardo è riferito a soggetti che gravitano attorno a queste attività: ortofrutta, vendita del pesce, movimento terra, trasporti, onoranze funebri, raccolta e smaltimento rifiuti. Si tratta di cinque comparti dove forte è stata la presenza di Cosa nostra. Qui il reato non è solo finanziario, visto che l’evasione può anche essere un mezzo per il riciclaggio. Se io ho l’esempio di una persona di 28 anni con un debito di 85 milioni di confronti del fisco ovviamente mi insospettisco”.
17.28 Crocetta: “Abbiamo anche verificato situazione opposte come quelle di chi era nullatenente poco più e improvvisamente è diventato possessore di grandi beni. Adesso creeremo anche un Ufficio speciale per le grandi evasioni. Con i soldi che recupereremo finanzieremo il reddito minimo di cittadinanza e favoriremo anche l’accesso al credito delle imprese. Prenderemo appuntamento con la Procura e consegneremo il fascicolo, visto che qui ci sono possibili notizie di reato. E di vari reati i come ad esempio il riciclaggio”.
17.21 Crocetta sull’evasione fiscale: “Abbiamo trovato 800 evasori fiscali. L’evasione complessiva è di circa un miliardo. Quando ho nominato Fiumefreddo lui mi ha chiesto: qual è la priorità? Io ho risposto: la lotta ai grandi evasori. Non la semplice evasione. Abbiamo fatto una indagine approfondita. Questo non è un annuncio. È il frutto di una indagine ispettiva in cui si incrociavano una serie di parametri, come ad esempio il possesso di auto di lusso o di yatch, o di proprietà immobiliari, alberghi e aziende con la dichiarazione dei redditi”.
17.18 Crocetta su Salvini: “È venuto a Gela e nessuno lo ha ascoltato. Il problema della Sicilia sono io? Il problema è la Lega che da tempo fa politiche antimeridionaliste. Ma i Siciliani sono più ‘sperti’ e nessuno gli ha dato spazio”
17.05 È giunto a Palazzo d’Orleans il presidente Crocetta, accompagnato dal presidente di Riscossione Sicilia Antonio Fiumefreddo. Il governatore accenna ai colloqui con la protezione civile sullo stato di emergenza: “Gli interventi non riguarderanno solo il viadotto della Palermo-Catania. Ma ovviamente prima interverremo per gestire l’emergenza attorno al viadotto Himera, poi penseremo al resto. Gli interventi urgenti costeranno 30 milioni. Su questi c’è la rassicurazione di Delrio e dell’Anas. Per i danni verificati chiediamo almeno 300 milioni. Già 70 milioni saranno assicurati dai Fondi per il dissesto idrogeologico. Per ricostruire il ponte ci vorrà almeno un anno e mezzo. Per la bretella credo che possa essere pronta in tre mesi. Il governo vuole mandare un commissario? Non ne so nulla, e non mi interessa”. Il presidente ha parlato anche di turismo: “Stiamo studiando un bando per contribuire alle trasferte dei giornalisti in Sicilia per servizi che parleranno bene dell’Isola. Gli albergatori di Lampedusa sono già pronti a garantire il soggiorno. Ne parlerò anche con la Rai”.
E’ di circa un miliardo la stima calcolata da uno studio realizzato dal presidente di Riscossione Sicilia, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, sull’evasione fiscale in Sicilia. Lo rende noto il governatore, Rosario Crocetta. “Lo studio sarà oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica, – afferma – per indagare sul fatto che proprietari di yacht, di immense proprietà immobiliari, di aziende, parchi di autovetture di lusso e d’epoca, di residence, di alberghi, dichiarino in diversi casi persino zero reddito. Nell’elenco sono anche indicati soggetti “rampanti” che in un anno, da nullatenenti si trasformano improvvisamente in milionari”. “Basterebbe recuperare questo miliardo – dice Crocetta – per innalzare il Pil della Sicilia dell’1,5%, garantire il reddito di cittadinanza a tutti i disoccupati e per incrementare fondi per lo sviluppo”.