PALERMO – “I lavoratori del fallito Ato Belice Ambiente, sospesi dal 22 dicembre , vivono di incertezze assolute e di disagi, purtroppo lo diciamo da tempo, la rabbia degli operatori ormai è incontenibile, si affrontino i reali motivi del disastro in molti Ato”. Ad affermarlo è Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente intervenendo sulla vertenza dell’Ato Rifiuti Pa2.
“I 275 lavoratori sono senza retribuzione e senza lavoro da quasi 7 mesi, da allora si sono susseguiti innumerevoli incontri sindacali con il commissario straordinario nominato dalla Regione, il CdA della Srr Pa Ovest ed ovviamente gli amministratori locali dei singoli comuni, ma senza giungere alla fine della vertenza, e questo nonostante i lavoratori pur di tornare in servizio, abbiano accettato una copiosa riduzione della loro retribuzione”. Giordano ribadisce “ogni volta che sembrava essere la volta giusta puntualmente è arrivata la beffa. Episodio emblematico quello degli ultimi 10 giorni: alla presenza dei sindaci dei comuni, della Srr e della Belice Impianti, la società in cui i lavoratori sarebbero già dovuti transitare, è stato firmato un accordo sindacale che prevedeva nel giro di 48 ore l’emissione dei bonifici dei comuni a favore della Srr, il transito immediato di queste somme alla Belice Impianti, la quale avrebbe dovuto pagare le coperture assicurative dei mezzi e rimettere i lavoratori in servizio, entro e non oltre la giornata di oggi”.
“Ebbene – aggiunge – dalle comunicazioni ufficiali della Belice Impianti scopriamo che solo quattro comuni su sedici hanno mantenuto l’impegno, che la Srr ha trasmesso le somme previste alla Belice Impianti solamente nella giornata di venerdì e che la stessa Belice Impianti, non è stata in grado di avviare il servizio e quindi il rientro dei lavoratori”. “Forse è arrivato il momento di chiedersi se esiste una volontà più o meno diretta a causare l’esasperazione dei lavoratori al fine di giustificare l’attivazione delle procedure di emergenza che consentono anche a singoli comuni di attivare forme urgenti di aggiudicazione del servizio di raccolta attraverso il famigerato articolo 191 del testo unico sull’ambiente”.
Giordano conclude: “Chi sbaglia paga, ma questo deve valere per tutti, a cominciare da chi ha creato con irresponsabilità questa emergenza. Auspichiamo che oggi all’assemblea dei sindaci della Srr riuniti, prevalga la parte sana di questa terra che mantenga gli impegni scritti e rimetta i lavoratori in servizio”.