I poveri, don Puglisi e la Costituzione | Il vescovo Corrado abbraccia la "sua" Palermo - Live Sicilia

I poveri, don Puglisi e la Costituzione | Il vescovo Corrado abbraccia la “sua” Palermo

Il nuovo vescovo di Palermo Corrado Lorefice

Corrado Lorefice ha salutato la città in Piazza Pretoria, ha ricordato il prete ucciso dalla mafia e l'articolo 3 della Carta costituzionale che sancisce il principo dell'uguaglianza: "Dobbiamo essere costruttori di pace. La bellezza di questa città appare spesso ferita". Il sindaco Orlando: "I palermitani si affidano a te". Gremita la Cattedrale.

PALERMO – Che il nuovo arcivescovo di Palermo fosse un uomo semplice e un prete di strada era già chiaro a tutti. Le sue lacrime a Piazza Pretoria ne sono la riprova: la sua sarà, ha promesso fin dalle prime parole, una Chiesa dedicata ai poveri, ai bisognosi e ai bambini. Corrado Lorefice oggi pomeriggio si è presentato alla comunità palermitana, leggendo un lungo discorso da un palchetto allestito a Piazza Pretoria. Alla sua destra Leoluca Orlando, che ha introdotto il discorso di insediamento del neo arcivescovo.

“Don Corrado, tu giungi a Palermo, città che ha trovato nel martirio di don Pino Puglisi un riferimento alto, una conferma della incompatibilità tra cammino di fede e mafia, più volte denunciata con forza come struttura di peccato dal cardinale Salvatore Pappalardo, da Papa Giovanni Paolo II e già prima da papa Paolo VI”, dice il sindaco di Palermo. Sono tanti i riferimenti a padre Pino Puglisi, chiamato anche 3P, soprattutto durante il discorso di Lorefice. 3P come don Pino, ma anche come Pane, Poveri e Parola. “Non vi nascondo che la bellezza di Palermo appare spesso ferita, a causa di violenze e soprusi – dice emozionato Lorefice – Sono qui per farmi carico di tutto questo. Una Sicilia che sia la terra della festa, della memoria viva degli anziani, dei bambini”. Ed è proprio parlando di chi più è in difficoltà che il nuovo arcivescovo di Palermo si è commosso, e non una sola volta. Davanti a lui la folla in festa che ha applaudito più volte, cercando di infondergli forza e calore in un giorno così importante. Il riferimento è poi andato all’articolo 3 della Costituzione, che sancisce il principio dell’uguaglianza. “Credo che la nostra bussola debba essere la Costituzione della Repubblica italiana. Quell’articolo 3 che ognuno è chiamato a rendere reale nella vita di ogni giorno – ha detto il parroco di Noto – Per realizzare tutto questo Palermo ha un’energia speciale, quella della testimonianza di tutti gli uomini che hanno effuso il loro sangue per creare una convivenza umana”.

Dopo il discorso, Corrado Lorefice, seguito dalla folla e da tutte le autorità civili e militari, ha percorso via Vittorio Emanuele, avviandosi verso il Palazzo Arcivescovile e poi in Cattedrale, gremita di fedeli sia all’interno che all’esterno. Numerose le forze dell’ordine presenti, che hanno controllato, grazie all’utilizzo dei metal detector, tutti i fedeli che hanno varcato l’ingresso della Cattedrale. Ad assistere alla messa, durata tre ore, anche tante autorità, tra cui il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, oltre al sindaco di Palermo.

LA DIRETTA

18.30 Striscioni con scritto “Benvenuto Don Corrado”, affissi davanti al palazzo Arcivescovile, palloncini colorati, musica, coriandoli e selfie con i fedeli. A Palermo è festa per l’arrivo del nuovo arcivescovo don Corrado Lorefice, il parroco di Modica che questo pomeriggio si e’ insediato nel capoluogo siciliano. Migliaia di fedeli hanno affollato le strade del centro storico per salutare il nuovo arcivescovo, che prima della funzione religiosa, ha fatto tappa in piazza Pretoria, dove si trova il Municipio, per un saluto ai suoi concittadini. Poi don Corrado Lorefice ha percorso a piedi il Cassaro e raggiunto il palazzo Arcivescovile. Non sono mancati i selfie con i fedeli prima dell’inizio dell’ordinazione episcopale. La solenne funzione liturgica e’ in corso nella Cattedrale di Palermo. Il Duomo e’ gremito di fedeli; nelle navate laterali e fuori dalla Cattedrale sono stati piazzati alcuni maxischermi per consentire ai fedeli di seguire la cerimonia con la quale Lorefice sara’ ordinato vescovo di Palermo. Alla solenne liturgia hanno preso parte il cardinale Paolo Romeo e i due vescovi ‘consacranti’ Antonio Stagliano’, vescovo di Noto, e Paolo De Nicolo’, vescovo titolare di Mariana in Corsica e altri vescovi intervenuti per l’ordinazione. Ad assistere alla funzione religiosa anche il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando oltre ad alcuni sindaci del palermitano.

17.26 Durante il suo primo discorso ai palermitani, il nuovo vescovo si è commosso in più di una occasione.

17.15 Il nuovo vescovo Corrado ha raggiunto la Cattedrale per la solenne celebrazione.

16.55 “Don Corrado, un benvenuto fraterno. Un caloroso benvenuto alla città di Palermo. La città che ti accoglie è bellissima, fondata sul rispetto di tutti. Palermo, città mediterranea in Europa, città migrante nelle strutture, nei colori e nei suoni. Oggi siamo grati a tanti migranti che vivendo a Palermo hanno restituito armonia. Tu Don Corrado giungi a Palermo, la tua città, città di padre Puglisi. Tu Don Corrado giungi alla vigilia dell’apertura della porta santa. Giungi da pastore a Palermo, questa città affida al tuo impegno sofferenze e e speranze, bisogni e diritti. Benvenuto”. Le parole di Orlando durante l’ordinazione di mons Corrado Lorefice

16.45 “Che ci faccio qui? È da un po’ di giorni che me lo chiedo…però ci sono e ci voglio essere. Qui la città oggi converge. La città che ora è la mia, la riconosco nella sua natura di grande capitale europea, nella sua originaria culla di civiltà, spazio umano contaminato da culture diverse. Io che approdo qui sento l’esigenza di ricordare a tutti noi la vocazione di pace e unità. L’esigenza di ricordare la sua natura di ponte tra le culture. In questa storia millenaria, dobbiamo essere costruttori di pace. Non vi nascondo che la bellezza di Palermo appare spesso ferita, a causa di violenze e soprusi. Sono qui per farmi carico di tutto questo. Una Sicilia che sia la terra della festa, della memoria viva degli anziani, dei bambini”.  Queste le parole del nuovo arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice in Piazza Pretoria.

“In forza del Vangelo – ha proseguito – il vescovo è chiamato a stare accanto a voi, voglio stare in mezzo a voi, nella semplicità, nel servizio affettuoso. Don Pino puglisi ci ha fatto capire che cosa significa testimoniare il vangelo come parola dell’accoglienza di tutti. La nostra bussola io credo debba essere la costituzione della Repubblica italiana. Quell’articolo tre della nostra costituzione, che ognuno è chiamato a rendere reale nella vita di ogni giorno. Palermo ha una forza potente, quella di tanti testimoni della giustizia, per dire di no ai poteri che distruggono l’uomo. Concludo mandandovi un abbraccio affettuoso. Sono qui per ascoltare il vostro cuore, perché voi possiate ascoltare cosa io custodisco nel mio cuore mentre mi accingo a essere uno di voi, un palermitano, un amico, un padre. Anche chi non è credente senta l’abbraccio di Cristo, ma sentite anche l’abbraccio di don Corrado. Buona strada a tutti”

 

IL GIORNO DEL NUOVO VESCOVO DI PALERMO

Il discorso alla città ai Quattro Canti, il cammino fino alla Cattedrale con i giovani, la solenne celebrazione eucaristica in cattedrale con migliaia di persone, tra misure straordinarie di sicurezza e maxischermi in corso Vittorio Emanuele. Sarà una giornata particolare per Palermo che si prepara ad abbracciare il suo nuovo arcivescovo: don Corrado Lorefice, parroco di Modica e insegnante di Morale, diventerà oggi il nuovo successore di San Mamiliano.

L’annuncio di Papa Francesco ha scosso l’intera chiesa italiana, visto che la scelta per una sede prestigiosa come quella del capoluogo siciliano è ricaduta su un semplice parroco, collaboratore in passato di don Pino Puglisi e con una particolare attenzione per i poveri e per le periferie: un identikit che in molti hanno paragonato proprio a quello del Pontefice o, quantomeno, a quello dei pastori che Francesco predilige. Una scelta controcorrente, come quella di creare cardinale don Franco Montenegro, il vescovo di Agrigento vicino agli immigrati, ma che dà l’idea del nuovo corso voluto da Bergoglio.

Dopo nove anni di Paolo Romeo, Palermo volta pagina e accoglie il suo nuovo pastore con un programma fitto di appuntamenti e che si protrarrà anche nella settimana seguente. Sin dalle 10 saranno chiuse al traffico le strade, la Cattedrale aprirà alle 15 per consentire i controlli sui fedeli che, di questi tempi, saranno particolarmente accurati. Da Noto arriveranno circa 800 persone (15 pullman), difficile dire invece quante saranno le centinaia di palermitani presenti.

Secondo le stime degli organizzatori i sacerdoti saranno fra i 300 e i 400, oltre a una trentina di vescovi siciliani fra cui il palermitano Carmelo Cuttitta, fresco di nomina a Ragusa. Alle 16 Lorefice sarà ai Quattro Canti dove incontrerà il sindaco Orlando e le autorità, tenendo un breve discorso. Poi, accompagnato dai giovani della Pastorale diocesana, percorrerà corso Vittorio Emanuele recandosi al Palazzo arcivescovile dove indosserà i paramenti sacri.

Alle 17 è previsto l’inizio della celebrazione che non sarà solo la presa di possesso della diocesi, ma anche l’occasione in cui Lorefice sarà consacrato vescovo visto che per il momento è un semplice sacerdote. A consacrarlo saranno l’uscente Paolo Romeo, amministratore apostolico della diocesi, Antonio Staglianò, vescovo di Noto, e Paolo De Nicolò, vescovo titolare di Mariana in Corsica, oltre agli altri vescovi della Sicilia. Presente anche il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo e predecessore di Romeo.

Attese personalità di rilievo come il presidente del Senato Piero Grasso e il Capo dello Stato Sergio Mattarella, oltre alle autorità civili e militari, agli esponenti delle altre religioni e delle istituzioni caritative cittadine che saranno in prima fila. La parte destra della cattedrale, lato cappella di Santa Rosalia, sarà riservata a chi viene da Noto; la sinistra ai palermitani. Fuori, sul sagrato, centinaia di sedie con maxi schermi dentro e fuori la chiesa.

Domani la messa all’Ucciardone con i carcerati e la visita ai monasteri di clausura, ma il tour de force non si fermerà qui perché questi appuntamenti si legheranno a quelli per i festeggiamenti dell’Immacolata e a quelli del Giubileo: lunedì sera alla basilica di San Francesco Lorefice sarà col sindaco per i vespri dell’Immacolata e l’offerta degli scudi, martedì la processione cittadina, domenica 13 l’apertura della Porta Santa in cattedrale, il 19 e il 20 quelle a monte Pellegrino, Altavilla Milicia e alla missione di Biagio Conte, con quest’ultima tappa voluta espressamente dal futuro vescovo.

Un’attenzione per i poveri testimoniata anche dalle prime parole di Lorefice, originario di Ispica, che nelle dichiarazioni successive alla nomina papale non ha nascosto di voler dialogare con le altre religioni e di voler rivolgere la propria attenzione alle periferie e agli ultimi, rifuggendo dalla tentazione di interventi più marcatamente politici. Un programma preciso per la chiesa di Palermo ma anche per la città, che guarda con rinnovata speranza al suo nuovo pastore.

IL RITO
Dopo i riti introduttivi e l’atto penitenziale, seguirà la liturgia della Parola con le letture della Messa domenicale della Seconda di Avvento. Al termine della proclamazione del Vangelo, avrà inizio la liturgia di ordinazione con il canto del “Veni Creator” per invocare lo Spirito Santo. Subito dopo la presentazione dell’eletto, che si avvicinerà al cardinale con i due presbiteri assistenti, uno dei quali chiederà di procedere all’ordinazione: a quel punto il presidente chiederà di dare lettura del mandato del Papa e Giurdanella leggerà la bolla di nomina con cui Lorefice viene designato dal Papa alla guida della Chiesa palermitana. Dopo la lettura della Bolla seguirà l’omelia che sarà pronunciata da Romeo, quindi il rito proseguirà con le domande rivolte all’eletto che manifesterà la propria volontà di assumere i gravosi impegni dell’episcopato. Si passa quindi all’invocazione della Chiesa celeste, con il canto delle Litanie dei santi, durante il quale Lorefice si prostrerà a terra. Subito dopo il momento culminante dell’azione sacramentale: l’imposizione delle mani sul capo dell’eletto da parte dell’ordinante principale e dei due conconsacranti e tutti gli altri vescovi presenti, che sfileranno a imporre le mani sul capo di Lorefice sul quale poi il cardinale Romeo pronuncerà la preghiera consacratoria. Romeo impone sul capo dell’eletto il libro dei Vangeli aperto e due diaconi, stando in piedi alla destra e alla sinistra dell’ordinando, tengono il libro dei Vangeli sopra il suo capo fino a che non è terminata la preghiera di ordinazione. A quel punto l’ordinazione sarà avvenuta e sarà suggellata con i riti esplicativi, a partire dall’unzione col sacro crisma sul capo dell’ordinato. A Lorefice saranno poi consegnate le insegne episcopali: l’anello al dito (dono dell’Arcidiocesi di Palermo), la mitria sul capo e soprattutto il pastorale (dono di Romeo). Al termine della celebrazione sarà presentato, oltre all’anello che già indossa, il pastorale offerto dall’Arcidiocesi di Palermo. A questo punto avverrà l’insediamento sulla cattedra, che Romeo “cederà” al nuovo vescovo, il pastorale (offerto dall’Arcidiocesi di Palermo), che da questo momento prende possesso a tutti gli effetti della diocesi palermitana. Quindi l’abbraccio di pace con tutti i confratelli vescovi, a simboleggiare l’accoglienza nel collegio episcopale. Sarà il neo ordinato ad assumere quindi la presidenza della liturgia eucaristica, dall’offertorio in poi. Dopo la comunione e l’orazione conclusiva, il canto solenne del “Te Deum”, mentre il nuovo vescovo percorrerà la navata della basilica impartendo a tutti la benedizione. Quindi Lorefice rivolgerà la sua parola al popolo e concluderà la liturgia con la benedizione solenne.

Questo il testo della bolla papale: “Francesco Vescovo, Servo dei Servi di Dio al diletto figlio Corrado Lorefice, membro del clero della diocesi di Noto ed ivi in atto Parroco e Vicario Episcopale, eletto Arcivescovo Metropolita di Palermo, salute e Apostolica Benedizione. Chiamati a succedere nel servizio del beato Apostolo Pietro, ci sforziamo di prenderci cura con l’aiuto di Dio, che è grande nell’amore, e con viva sollecitudine, del bene di tutto il gregge del Signore. Pertanto, dovendosi provvedere alla Chiesa Metropolitana di Palermo, davvero antica e insigne per la fede cattolica e per i sacri Pastori, per la storia e per le opere d’arte, attualmente vacante in seguito alla rinuncia dell’Eminentissimo Signor Cardinale Paolo Romeo, riteniamo pronto a reggerla te, Figlio diletto, presbitero di provata virtù e di ottima aspettativa, esperto nelle realtà ecclesiali e nelle vocazioni. Dunque, sulla base del parere della Congregazione per i Vescovi, in virtù della Nostra suprema autorità Apostolica ti nominiamo Arcivescovo Metropolita di Palermo con tutti i diritti e i doveri a quest’ufficio connessi. Permettiamo che tu riceva l’ordinazione episcopale al di fuori della città di Roma. Prima, però, farai la professione di fede cattolica e presterai giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori secondo i sacri canoni e la consuetudine. Disponiamo che questa Lettera sia resa nota al tuo clero e al tuo popolo, che esortiamo ad accoglierti con gioia e a mantenersi sempre unito a te. Fa’, infine, diletto Figlio, che, seguendo l’esempio di Cristo, Principe dei Pastori, tu sappia portare a compimento un così grande servizio, mostrando quell’amore che il nostro Maestro ci ha lasciato nell’ultima cena quale suo supremo testamento (cfr. Gv 15, 9-17), cosicché i fedeli che ti vengono affidati possano trovare in te una saggia guida, un sapiente maestro e un affettuosissimo padre. I doni dello Spirito Paraclito, per la protezione di Maria Santissima, Nostra Signora, Regina del Cielo e per intercessione di santa Rosalia e del beato Giuseppe Puglisi, sempre ti colmino di gioia e sostengano te e codesta carissima comunità ecclesiale nella diletta isola di Sicilia.”.

 


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