PALERMO – Alfano ha assicurato a più riprese: “Su Crocetta non ho cambiato idea”. Ma a questo punto resta da chiarire quale fosse questa idea. Perché se ancora qualcuno nutriva dubbi sull’ingresso nell’esecutivo degli alfaniani attraverso il “cavallo di Troia” rappresentato da un assessore tecnico come Carlo Vermiglio, basta dare un’occhiata alle nomine dello stesso assessore nei propri uffici di staff per trarre l’unica conclusione possibile: il Nuovo centrodestra è al governo con Rosario Crocetta.
E del resto, nei giorni scorsi erano arrivate agli alfaniani “recalcitranti” persino le tirate d’orecchi del compagno moderato, co-fondatore di Area popolare, cioè Gianpiero D’Alia: “Basta con le ipocrisie – ha detto – stiamo o non stiamo lavorando a un unico partito?”. E i lavori sono molto avanzati. Al di là delle prese di posizione del ministro-leader che non tiene più il proprio partito. E che deve scontrarsi anche con qualche big siciliano della sua stessa forza politica. Il malessere di Renato Schifani è emerso già, in maniera indiretta, attraverso la decisione del suo deputato di riferimento all’Ars, Pietro Alongi, di astenersi dal voto all’ultima mozione di sfiducia a Crocetta. Sulla quale l’ex presidente del Senato è intervenuto in maniera ancora più netta all’Adnkronos: “Io avrei votato a favore di quella mozione”. Una posizione condivisa con alcuni parlamentari nazionali come Alessandro Pagano. Esattamente il contrario di quanto hanno fatto i deputati Ncd presenti a Sala d’Ercole, che hanno espresso appunto voto contrario all’atto d’accusa contro Crocetta. Nonostante Alfano sul governatore assicuri di non aver cambiato idea. E che, col “no” alla mozione, intendesse solo opporsi a un atto “strumentale” del Movimento cinque stelle.
Ma i fatti raccontano altro. E spiegano con chiarezza che Ncd ha votato contro la mozione al governo solo perché di quel governo gli alfaniani fanno parte in maniera totale e organica. E per rendersene conto, come detto, basta osservare i nomi che da circa un mese hanno iniziato a popolare gli uffici di gabinetto dell’assessore Vermiglio. Al di là degli “interni” cioè dei dipendenti regionali nominati, e comunque graditi all’area moderata (basti pensare che il capo di gabinetto è Mario Candore, in passato capo della segreteria tecnica degli assessori Cartabellotta e Pizzo, entrambi Udc), il “marchio” di Ncd nel sottogoverno (riflesso ovviamente della loro presenza nel governo) è chiarissimo nella scelta degli esterni. Dirigenti e funzionari degli uffici di staff che si aggiungono ai dipendenti regionali. E il cui stipendio viene garantito ovviamente dalle casse pubbliche. Chi ha chiamato, quindi, Carlo Vermiglio?
L’assessore intanto ha scelto un avvocato di assoluta fiducia. Il capo della segreteria tecnica è infatti Nunziello Anastasi un legale messinese che lavora nello stesso studio (quello degli avvocati Palumbo e Magaudda) del figlio Alberto. Questo è l’esterno scelto direttamente dall’assessore. Gli altri invece sono persino esponenti politici di Ncd, che hanno in passato indicato apertamente i propri referenti politici. Tra questi esterni, l’ex coordinatore provinciale di Ncd ad Agrigento, Giuseppe Lo Mascolo, nominato componente della segreteria particolare. A fine 2013, nei giorni della “scissione” tra Forza Italia e gli alfaniani, il giovane politico non aveva dubbi: “In un momento di mancanza di riferimenti politici e di tensioni sociali ed economiche – spiegava – abbiamo sposato con tutto il coordinamento provinciale dell’ex Giovane Italia di aderire al progetto e all’azione politica dell’onorevole Alfano. Si sta organizzando il gruppo giovanile che vedrà tantissimi giovani collaborare con i leader di riferimento; l’onorevole Fontana, Bosco e il senatore Marinello”. Alfano, Fontana, Bosco e Marinello. Questi i punti di riferimento politici del giovane chiamato nella segreteria particolare di Vermiglio. Un ufficio che verrà guidato da Giusy Marabello. Anche lei una giovane, vicinissima al deputato messinese Nino Germanà. In occasione delle elezioni europee, ad esempio, la Marabello figurava in rappresentanza dei giovani dei circoli Ncd, insieme alla capogruppo degli alfaniani a Messsina Daniela Faranda che dichiarava: “Oggi la candidatura di Nino Germanà è la candidatura di tutti noi”. Giuseppe Berlino invece è stato scelto per far parte della segreteria tecnica di Vermiglio. Attualmente è consigliere comunale a Castelvetrano. Chi è il suo sponsor? È lui stesso a spiegarlo pochi anni fa, in occasione della corsa a sindaco della città trapanese: “Il dottore Lo Sciuto è l’uomo ideale per cambiare le sorti della nostra città, una persona con grandissime capacità”. Il “dottore” Lo Sciuto si chiama Giovanni ed è un deputato regionale di Ncd a Sala d’Ercole. Nonostante le capacità, però, il parlamentare regionale perderà quelle elezioni (verrà poi eletto all’Ars). Ma non si scorderà di chi lo aveva sostenuto in maniera così aperta: ecco quindi la nomina di Berlino nel gabinetto di Vermiglio. Dove Ncd ha impresso il proprio marchio. Nel cuore del sottogoverno regionale. Attraverso quelle nomine volute dall’assessore di Crocetta. E meno male che Alfano sul presidente gelese non ha cambiato idea.