Don Elice confessa le violenze | "Provavo un profondo disagio" - Live Sicilia

Don Elice confessa le violenze | “Provavo un profondo disagio”

Foto d'archivio

Interrogatorio di garanzia per il sacerdote di Palermo arrestato per avere abusato di tre ragazzini che frequentavano la parrocchia di via Perpignano.

PALERMO – Don Roberto Elice confessa le sue colpe davanti al giudice. Durante l’interrogatorio di garanzia ammette di avere abusato di tre ragazzini che frequentavano la parrocchia Maria Santissima Assunta di via Perpignano, a Palermo.

Parla di “profondo disagio di fronte a questa difficoltà che non riuscivo a superare”. E per superare quella che descrive come una patologia “ho chiesto aiuto alla Curia” un anno e mezzo fa. E così la Curia decise – “con il mio consenso”, precisa il sacerdote – di mandarlo nella clinica romana dove i poliziotti nei giorni scorsi sono andati ad arrestarlo.

Non conosciamo le parole esatte che ha utilizzato davanti al giudice Roberto Riggio, ma l’ex parroco si è detto dispiaciuto e addolorato per il male procurato ai ragazzi. La Curia, dunque, sapeva come ha per altro già confermato a Repubblica il cardinale Paolo Romeo, ex arcivescovo di Palermo: “Non spetta al vescovo denunciare, ci siamo comunque mossi con tempestività: abbiamo subito contattato la madre dei bambini, informandola del suo diritto dovere d denunciare. Ci disse che l’aveva già fatto”.

È la stesa donna che ha consegnato al procuratore aggiunto Salvatore De Luca e al sostituto Claudio Camilleri i messaggi choc ricevuti dal prete: “Gli ho fatto male nell’animo con il mio modo di amarlo, gli ho distrutto il cuore a poco a poco… per il suo bene ho accettato di stargli sempre lontano”. Ed ancora: “… troppi abbracci e il desiderio di ricevere affetto lo hanno fatto entrare nel caos e a me mi hanno fatto perdere la bussola…”. Poi, la drammatica precisazione: “… non ci sono finito a letto”.Le violenze, avvenute a casa dei ragazzini, ma anche durante un pellegrinaggio, sono state ricostruite grazie ad alcune testimonianze che hanno fatto emergere anche gli abusi subiti dal terzo ragazzino, oggi maggiorenne.

Il legale della difesa, l’avvocato Mario Zito, ha chiesto che al suo assistito siano concessi gli arresti domiciliari. Il giudice giorni di tempo per decidere.


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