PALERMO – “La riapertura della carreggiata sul ponte Himera è la prova che quello che dicevamo da sempre era corretto. Il tratto autostradale era agibile, ne andava testata subito la staticità, dopo aver abbattuto la carreggiata collassata. Chi ha sbagliato paghi e, soprattutto, risarcisca le imprese siciliane per gli enormi danni subiti inutilmente”. Attacca a testa bassa il M5s all’Ars dopo l’annuncio di Renzi per una cosa di cui “dovrebbe vergognarsi” e che, “evidentemente, non conosce nemmeno a grandi linee”.
“Non si spiegano altrimenti – dice il deputato Giancarlo Cancelleri – le fantomatiche 4 corsie che, in Sicilia, esistono solo nella sua testa, assieme al Gottardo italiano. La corsa ad infinocchiare gli italiani è uno sport che il premier pratica con costanza ed abnegazione, ma non sempre è destinata a regalare soddisfazioni. Quando si corre troppo i capitomboli sono dietro l’angolo. E questo siciliano, mi sa tanto, che sarà molto rovinoso. Oltre al danno dell’ignavia e dell’imperizia, i siciliani non possono tollerare la beffa della presa per i fondelli”.
Per questo Il M5s metterà al lavoro il suo staff legale, che cercherà di capire chi e come dovrà risarcire le imprese e la Sicilia per “danni gravissimi, ma in gran parte evitabili”. “I tempi impiegati per mettere una pezza a questo sfacelo – dice il deputato Stefano Zito – sono ingiustificabili e questo ha gonfiato le perdite e i danni alle imprese e alla Sicilia. I test sulla carreggiata andavano fatti subito dopo l’abbattimento della carreggiata danneggiata,cosa che andava pure nettamente anticipata rispetto ai tempi inaccettabili tenuti. Lo abbiamo sempre detto”.
A suffragare i suggerimenti del M5s era stata anche l’Università di Palermo e in particolare il professore Vincenzo Liguori, docente della facoltà di ingegneria che, come lui stesso ha affermato, si era messo a disposizione per le prove di staticità, ma senza successo: “Siamo stati ignorati”, ha detto il professore. Per cercare di “ricucire” in temi brevi la Sicilia Il M5S regionale, in collaborazione con alcuni deputati nazionali e alcuni professionisti del meetup di Caltanissetta, aveva redatto anche un dettagliato progetto riconosciuto dall’università di Palermo migliore rispetto a quello statale, ma anche questo era stato ignorato
“Tutto questo – chiosa Cancelleri -non può passare sotto silenzio. Andremo a fondo. Siamo in attesa ancora di capire chi dovrà pagare anche per quanto accaduto. Ricordiamo inoltre che sul fronte frana, cosa che ha causato tutto ciò, non è stato fatto praticamente nulla”.