PALERMO – La verità potrebbe arrivare da un quarto uomo. Colui che avrebbe chiesto l’aiuto dei tre membri della famiglia Lo Piccolo per eseguire una spedizione punitiva nei confronti di Roberto Frisco, il ragazzo di 27 anni ucciso sabato sera in piazza, a Cruillas. Gli accertamenti sulla dinamica del secondo omicidio avvenuto in poche ore a Palermo sono in corso e a nessuno dei cinque arrestati per rissa aggravata è stato ancora contestato l’omicidio. In base a quanto ricostruito finora, a provocare la rissa sarebbe stata una lite cominciata all’interno di una pizzeria del quartiere: Frisco avrebbe affrontato un uomo, probabilmente un dipendente del locale, che avrebbe avuto la peggio.
Quest’ultimo, animato dallo spirito di vendetta si sarebbe quindi messo in contatto con uno dei Lo Piccolo, con cui ha raggiunto l’abitazione della famiglia Frisco. Sarebbe finita ancora una volta a calci e pugni. Poi l’intervento dei familiari e la fuga dell’uomo che i carabinieri devono ancora identificare. Potrebbe essere proprio lui a svelare i motivi della ferocia che ha provocato un morto e quattro feriti. Due di loro, Nunzio Lo Piccolo, 23 anni e il padre di Frisco sono ancora ricoverati in ospedale.
Il primo si trova in Chirurgia vascolare, è stato operato all’inguine e alla coscia e i medici ritengono non sia più in pericolo di vita. Le condizioni di Giuseppe Frisco, 55 anni, sono invece molto gravi: è stato più volte accoltellato all’addome ed è in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione del Cervello. I carabinieri del comando provinciale hanno rilevato impronte e diverse tracce di sangue oltre a quelli della vittima che potrebbero fornire un importante contributo alle indagini. Bisognerà far luce sui motivi che hanno mosso con violenza i partecipanti al parapiglia sfociato in omicidio, per accertare il ruolo e le responsabilità di ognuno degli arrestati. Tra questi, il fratello di Roberto Frisco, Francesco, e Salvatore e Giuseppe Lo Piccolo, che domani saranno interrogati dal gip.
Un omicidio che ha gettato nello choc un quartiere intero. A Cruillas tutti conoscevano il 27enne che lavorava all’Oasi del poverello, una panineria ambulante. “Se n’è andato un pezzo della nostra zona”, dicono gli amici di Roberto Frisco. “Non abbiamo capito niente di quello che può essere successo – continuano – possiamo solo dire che Roberto non era un cattivo ragazzo, anzi. Si faceva volere bene, si dava da fare, faceva mille lavoretti per campare”. Cruillas è un quartiere sconvolto. Lo è per quella scena di sangue, per le urla dei familiari della vittima che hanno squarciato il silenzio sabato notte, al termine di una giornata che era già stata segnata da un delitto. Quello in largo Pozzillo a Borgo Nuovo, dove Vincenzo Barbagallo, 68 anni, è stato freddato con un colpo di pistola.