E no, e no, e no. Ma adesso arriva il sì. Matteo Renzi, novello Canibardo, sbarca in Sicilia e trasforma tutti i no in sì. Il suo Nino Bixio, ovvero il potente ancorché forforoso Luca Lotti è già nell’Isola. Cotanto Bixio s’accompagna con Totò Cardinale – ex ministro della Telecomunicazioni, nonché regista di tutti gli equilibri centristi delicatissimi – e come Gatto e come Volpe ultimano i dettagli necessari per l’atteso trionfo di Renzi.
E no, e no, e no. Ma adesso arriva il sì. Ieri, a Siracusa, nei pressi del teatro dove andrà a parlare stasera Renzi, sono scoppiate le fogne. Gli operai hanno dovuto lavorare alacremente per restituire all’aroma di limoni e gelsomini un angolo di Sicilia altrimenti travolto da un precipitato organico d’olezzo e bombolette. Lotti, uomo pratico, avrebbe volentieri sorvolato. Così come sul “caso Crocetta”. Si sorvola. Il governatore Rosario Crocetto è, infatti, acceso sostenitore del sì e il premier Renzi, sempre attento a non farsi fotografare accanto al presidente della Regione siciliana, avrebbe tanto voluto che passasse al no, tanto è dannifico ma Lotti, uomo pratico ha detto sì: “Ogni fegatino è sostanza”. Anzi, più che novello Bixio, Lotti s’è rivelato un navigato Vespasiano. Ha detto: “Non olet!”.