PALERMO – Il codice antimafia applicato anche a chi mafioso non lo è. Le misure di prevenzione patrimoniali scattano anche per coloro che sono “dediti abitualmente a commettere reati”. È il caso di Giuseppe Damiata, che ha l’”abitudine” di essere un evasore fiscale, a cui il Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Palermo ha sequestrato tre aziende, appartamenti, magazzini, veicoli e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di un milione mezzo di euro.
Il provvedimento è della sezione Misure di prevenzione del Tribunale, presieduto da Giacomo Montalbano, su richiesta della Procura della Repubblica. Damiata, 62 anni, di professione consulente del lavoro, è stato definitivamente condannato per frode fiscale, truffa, accesso abusivo a sistemi informatici e frode informatica, omesso versamento di contributi Inps e ricettazione.
Tra il 2006 e il 2010, così hanno accertato gli investigatori del I Gruppo “Tutela Entrate” delle società di comodo, cartiere che fornivano a diversi imprenditori fatture false per evadere le imposte. Ecco perché il collegio presieduto da Montalbano lo definisce “soggetto abitualmente dedito a traffici delittuosi connessi all’esercizio dell’impresa e che, dunque, vive abitualmente dei proventi della sua attività illecita”.
Il resto lo hanno fatto le indagini dei finanzieri che avrebbero dimostrato la sproporzione fra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati. Da qui il sequestro di tre imprese, 13 immobili, 2 veicoli e di 25 fra rapporti bancari e polizze vita.