PALERMO – Si sono conclusi i lavori di manutenzione ordinaria e di pulizia e rimozione dei graffiti, al Palchetto della Musica di piazza Castelnuovo. Il marmo è ritornato al suo colore d’origine; il suo bianco, ripulito da ogni scritta spray che ‘ammantava’ il maestoso monumento, è tornato a risplendere grazie al lavoro degli operai della Reset, coordinato dalla restauratrice Serena Bavastrelli e agli architetti Marilù Cannarozzo, Giuliana Zichichi e Angela Gebbia. A marzo di quest’anno il palchetto era stato rovinato ulteriormente con bombolette ed erano partiti subito i lavori di manutenzione.
“Un monumento lasciato da troppo tempo all’incuria che non meritava lo stato di degrado in cui si trovava”, spiega Massimiliano Rotolo, referente del gruppo “Collettivo Palchetto della Musica”, composto da giovani videomakers e grafici palermitani, che ha avuto l’idea di riportare in auge il complesso architettonico. “L’idea è nata un anno fa, con un amico videomaker, eravamo in piazza Castelnuovo, e vedendo il degrado del monumento abbiamo pensato che l’ideale per recuperare questa struttura, fosse organizzare delle sessions acustiche, come fanno in Germania in tutta l’Europa e negli Stati Uniti dove ci sono canali Youtube, molto seguiti che si occupano di fare video musicali in acustico a band emergenti del luogo.” dice Rotolo. “E L’unico modo per salvare la bellezza di questo palchetto era appunto riportarlo alla sua antica funzione di pubblico godimento; abbiamo pensato quindi di ospitare band e gruppi musicali per fare musica utilizzando i nuovi mezzi tecnologici.”
L’edificio costruito nel 1875 dai Florio, a partire da metà agosto fino a settembre promuoverà band emergenti, attraverso sessions acustiche, dove i palermitani trascorreranno qualche ora piacevole ascoltando musica di ogni genere, dall’indie-rock, alla classica, al jazz, al rock. Con l’auspicio di inaugurare la sessione con un’artista simbolo per Palermo: “Vorremmo partire con un tributo a Rosa Balistreri, perché è una figura simbolica della musica palermitana e ci piace l’idea di dedicare la prima session a questa icona.”