PALERMO – “Nelle prossime ore non ci sarà da stare tranquilli”. Dopo la prima giornata di disastro è ancora paura a Sciacca. A parlare è il sindaco, Francesca Valenti. Ma l’allerta meteo oggi riguarda tutta la Sicilia nord occidentale, con l’allarme rosso che coinvolge in particolare le province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Palermo.
La grande paura di Sciacca ha preso il via con l’esondazione del torrente Cansalamone, che ha causato allagamenti ai piani bassi di case e negozi. “Stiamo facendo tutto il possibile – racconta il sindaco – per rimuovere i detriti e per consentire il deflusso dell’acqua. Non ci sono danni alle persone ma tanti danni alle cose, con strade impraticabili. Abbiamo dovuto far sgomberare alcune case per un crollo – ancora Valenti – mentre le famiglie rimaste isolate a causa della strada franata ai piedi del monte San Calogero sono rimaste bloccate nelle case ma senza rischio per le abitazioni”. Parole che descrivono la paura per l’esperienza vissuta da alcune famiglie che da due giorni, a causa dello smottamento di una strada, vivono quasi da isolate. “Ma la Protezione civile – rassicura il sindaco – ha raggiunto le abitazioni ed è in grado di portare soccorso con i suoi mezzi”. In città, però, diverse strade sono state chiuse per frane o pericoli di crolli: via Giovanni XXIII, via Fratelli Argento e una delle arterie più importanti del centro storico, via Licata. È la seconda volta in due anni che il Cansalamone getta i saccensi nella paura. Il sindaco ricorda i problemi strutturali da risolvere: “Chiederò alla presidenza della Regione e allo Stato la dichiarazione dello stato di calamità naturale. È inaccettabile – conclude – il fatto che alcuni interventi siano stati programmati dalla Protezione civile ma non siano mai stati sbloccati”.
In tutta l’Isola i sindaci invitano alla prudenza e a limitare i movimenti. Sono state chiuse le scuole di Palermo, Trapani e Sciacca. “Vista l’eccezionale ondata di maltempo che prosegue da ore – raccomanda il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – invito a limitare gli spostamenti a quelli strettamente necessari, adottando la massima prudenza”. Il sindaco di Castellammare del Golfo ha diramato una nota per raccomandare di “non sostare in locali seminterrati” e di “prestare attenzione alla guida se ci si trova in auto al momento delle forti piogge”. “Massima prudenza” raccomanda anche il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, mentre il collega di Partanna, Nicolò Catania, ha vietato la sosta e il transito sui terreni adiacenti all’alveo del fiume Belice. Il Libero consorzio di Agrigento ha infine ricordato che “è sconsigliabile mettersi in viaggio lungo le strade provinciali, sebbene il personale stradale reperibile del Libero Consorzio sia all’opera per segnalare situazioni di potenziale pericolo”.
Ma ieri anche in provincia di Palermo ci sono stati numerosi momenti di emergenza. La chiusura della strada statale 118 ha determinato per quasi l’intera giornata l’impossibilità di raggiungere l’ospedale di Corleone da Palazzo Adriano. Soltanto in serata è stato aperto un varco per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso. E ancora, fino a ieri, risultavano chiuse quattro strade nel Palermitano: la Statale 121, tra gli svincoli Vicari nord e Manganaro a causa dell’esondazione del fiume San Leonardo, la 118, al chilometro 44+600 per dissesto stradale e la 188, al chilometro 124 per lo smottamento del terreno a monte. Chiuso infine a anche il ponte San Giuseppe sulla Provinciale 84.
Insomma, oggi è il giorno della paura in tutta la Regione dopo i danni della giornata di ieri in cui si è assistito all’esondazione di torrenti e fiumi fra cui il Platani. Le strade sono state invase da acqua e fango ed è stato necessario chiuderle al traffico. Lo stesso è avvenuto nella rete ferroviaria: allagamenti in case e negozi e abitazioni isolate. I cimiteri sono rimasti chiusi nel giorno dei morti e non è stato possibile celebrare le funzioni del due novembre.