PALERMO – A Palazzo dei Normanni salta la seduta d’Aula. Gli onorevoli sono troppo pochi e, malgrado la seduta sia stata sospesa più di una volta per consentire di arrivare in sala d’Ercole e raggiungere il numero legale, alla fine l’esito è stato il rinvio. E così l’elenco delle leggi da approvare all’ordine del giorno dell’Aula sarà riproposto il prossimo tredici novembre, quando saranno passate tre settimane dal momento in cui i cinque ddl sono stati incardinati.
Nella seduta di ieri, in cui il presidente della Regione Nello Musumeci ha presentato il disegno di legge per lo sgombero delle case abusive in luoghi altamente rischiosi, l’Aula ha approvato l’urgenza per l’approvazione del testo. Oggi l’Ars non avrebbe dovuto parlare di questa specifica proposta ma non mancavano i temi.
Aspetta l’approvazione finale il progetto di articoli per le elezioni di secondo livello delle ex province. È pronto per essere discusso anche il bilancio consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2017. Infine ci sono numerosi ddl di iniziativa parlamentare. Due sono in materia di parcheggi di interscambio e per la realizzazione di parcheggi per la decongestione dei centri urbani. Un altro propone l’affidamento in ‘adozione’ delle aiuole e spazi verdi da parte delle amministrazioni comunali e un ultimo progetto di legge riguarda lo sviluppo delle cooperative di comunità.
L’unico tema che è stato discusso nella breve seduta è stato se attribuire urgenza a un ddl che prevedeva degli interventi per l’ “emergenza suini e daini nell’Area del Parco delle Madonie per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” . La proposta del capogruppo di Forza Italia Giuseppe Milazzo prevede la possibilità di allargare il numero di coloro che sono autorizzati a sparare ai cinghiali in sovrannumero rispetto ai piani di controllo dei parchi. Secondo il ddl questi cacciatori dovrebbero essere autorizzati dopo un corso di formazione.
A difesa dell’urgenza hanno preso la parola lo stesso Milazzo e il capogruppo di ‘Diventerà Bellissima’ Alessandro Aricò. I due hanno esposto i rischi legati al moltiplicarsi dei cinghiali nelle zone montane ma il democratico Anthony Barbagallo e la pentastellata Valentina Palmeri si sono opposti all’iniziativa di urgenza. “Piuttosto che l’abbattimento – ha detto Barbagallo – credo che vada ripristinato il sistema di indennizzo per i danni”. Mentre l’esponente del Movimento Cinque Stelle ha denunciato: “Questa legge è incostituzionale”. Alla conta dei numeri le opposizioni hanno fatto prevalere la loro linea e la richiesta d’urgenza è stata respinta. Di lì a poco l’Ars si è impantanata. Alla chiama dei presenti non c’era la metà degli onorevoli e tutto è stato rinviato.