M5s, accuse e veleni via social | Forello smentisce Trizzino - Live Sicilia

M5s, accuse e veleni via social | Forello smentisce Trizzino

Il deputato: "La sostituzione del capogruppo era cosa nota". La smentita: "Chiedi prima di parlare"

PALERMO – Un post scritto per parare i colpi che nel frattempo arrivavano anche dall’amico di un tempo, Leoluca Orlando, e che invece ha finito per gettare ulteriore sale sulle ferite del Movimento cinque stelle a Palermo. Protagonista di un gesto che rischia di trasformarsi in un clamoroso boomerang è Giorgio Trizzino, deputato M5s alla prima legislatura, il quale ha deciso di rispondere alla nota del sindaco che nelle ore in cui scoppiava il caso Forello andava in soccorso del nemico di un tempo chiamando alla “resistenza” tutti coloro che “hanno a cuore la democrazia formale”. Trizzino, dal canto suo, ha risposto dicendo di “non accettare” lezioni di politica o di democrazia da Palazzo delle Aquile ma è la sua versione dei fatti in merito al caso Forello, esautorato dal ruolo di capogruppo a Sala delle Lapidi, a provocare l’ennesima crepa nel movimento.

“Forello è stato candidato a sindaco di Palermo e sa come funzionano le regole del movimento – scrive Trizzino -. Sa bene che la regola dell’alternanza alla presidenza del gruppo in Consiglio Comunale deve essere rispettata e che la scadenza di tale mandato è già trascorsa da tempo. Nel corso di un incontro, al quale hanno partecipato tutti i parlamentari nazionali eletti a Palermo, se ne era già discusso e condiviso i termini e la scadenza. È innegabile che la coincidenza con le sue dichiarazioni sulla libertà di stampa può fare pensare ad una volontà di anticipare l’alternanza ma non è così e lo dichiaro senza timore di essere smentito”. Frasi che non sono passate indenni e che hanno provocato la reazione del diretto interessato: “Ti smentisco io – ha risposto Forello citando Trizzino -, purtroppo ieri è successo qualcosa di grave che viola i più elementari principi di trasparenza e legittimità. Non si organizzano incontri e riunioni senza che sia data la possibilità a tutti i portavoce di partecipare, non si prendono decisioni, che tra l’altro sarebbero in contrasto con quanto regolarmente deciso da precedenti riunioni regolari e legittime, senza che due consiglieri comunali su cinque non siano stati nemmeno avvisati”. Poi l’affondo: “Prima di scrivere a riguardo, sarebbe stato meglio chiedere e parlare anche con noi. Così si contribuisce a creare caos e soprattutto a indebolire il movimento a Palermo”.

A rincarare la dose è arrivata anche Giulia Argiroffi e con nuove parole di smentita rispetto al pensiero del deputato: “Quello che rappresenti purtroppo non corrisponde al vero – ha affermato -. Nessuna riunione é stata fatta per decidere che sarebbe subentrato Antonino Randazzo. La decisione é stata presa da alcuni, non meglio identificati, che si sono confrontati evidentemente, tramite chat ed evidentemente si spaventano del confronto democratico e del rispetto delle regole”. Argiroffi ha quindi spiegato di avere appreso dell’avvicendamento tra Forello e Randazzo “tramite” Facebook: “Non mi sembra un modo democratico o rispettoso e mi aspetto anche su questo tua presa di posizione”, ha aggiunto. E infine una nuova denuncia: “Sono stata epurata senza alcuna spiegazione dalla gestione della pagina Facebook del M5s di Palermo, cosa di una gravità estrema sulla quale mi aspetto una tua altrettanto celere presa di posizione”.

Accuse e smentite che corrono via social, come il pensiero di un altro consigliere comunale M5s, Viviana Lo Monaco, che oggi ha firmato una nota insieme con Randazzo e Concetta Amella ufficializzando, di fatto, la spaccatura interna al gruppo consiliare pentastellato: “La leadership te la devi conquistare, devi saper fare gioco di squadra, devi anteporre il gruppo alla tua individualità”, le parole sibilline di Lo Monaco che sembrano indirizzate a Forello. “Questo non significa, almeno non sempre, rinunciare a un’opinione, bensì lavorare dall’interno nel tentativo, certamente oneroso, di trovare una sinesi”. Lo Monaco ha poi aggiunto: “Se non sei capace di fare tutto questo, al di là di altri eccellenti meriti che nessuno ha mai sconfessato, dopo mille richieste e tentativi, allora mi chiedo chi abbia infranto sinora la più elementare delle regole del buon senso e della lealtà”.

Forello all’attacco, dunque, ma anche costretto a incassare i colpi che arrivano dai colleghi consiglieri e dall’esterno: Monica Modica, attivista trapanese ma vicina alle dinamiche del movimento palermitano, esclusa mesi fa dalle Parlamentarie per la scelta dei candidati alle elezioni politiche, ha lanciato la sua accusa, ovviamente anche in questo caso attraverso Facebook, all’ex candidato sindaco: “Forello si accorge solo ora che il Movimento 5 stelle viene gestito da cerchi magici e riunioni segrete? Quando alle riunioni ‘carbonare’ c’erano lui, Varrica Trizzino, Corrao.. a stabilire morti e feriti, era tutto lecito, ora che le fanno senza di lui si inalbera?”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI