PALERMO – Condannato a 10 anni di carcere. Andrea Di Matteo era imputato per estorsione aggravata dal metodo mafioso. La sentenza è del Tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia.
Il dibattimento si occupava di lunga storia di pizzo durata 17 anni. Ad interromperla nel 2016 furono quattro arresti. Tre imputati, sempre su richiesta del pubblico ministero Dario Scaletta, sono stati già condannati in primo grado: Salvatore Raccuglia, fratello del capomafia di Altofonte Domenico (16 anni in continuazione con una precedente pena), Salvatore La Barbera (8 anni) e Giuseppe Serbino (6 anni e 6 mesi). Lo scorso febbraio il giudice per l’udienza preliminare Wilma Mazzara ha condannato gli imputati anche a risarcire i danni alle parti civili: l’imprenditore, assistito dall’avvocato Salvatore Caradonna, e l’associazione Addio Pizzo, assistita dall’avvocato Maurizio Gemelli.
Di Matteo, la cui posizione è stata stralciata perché ha chiesto l’ordinario, nel 2010 era stato condannato per mafia, ma poi assolto in appello. Gli sono stati, però, confiscati i beni.