PALERMO – Momenti di paura e terrore all’interno del canile municipale di Palermo. Nella serata di ieri, mercoledì 20 novembre, un cane è stato aggredito da altri cani che gli hanno procurato delle ferite. Le ferite erano gravi al punto da dover obbligare ad un ricovero in una clinica veterinaria dove, questa mattina, è purtroppo deceduto.
Il video social
Un ragazzo che vive nei paraggi del canile ha pubblicato un video sui propri canali social. In questo video si vede l’animale morente disteso per terra, senza che nessuno intervenga. Nel video si sente la voce del ragazzo che racconta di aver informato gli impiegati del canile che in quel momento erano presenti ma che nessuno di loro è intervenuto.
Proprio su questo l’assessore al benessere animale, Fabrizio Ferrandelli, ha avviato un’ispezione per capire cosa è accaduto e se all’interno del canile, in quel momento, c’era o meno il personale e perché non è intervenuto.
Il cane era stato portato, sempre nella giornata di ieri, all’interno del canile municipale, insieme ad altri due cani, dagli agenti della polizia municipale che avevano sequestrato i tre animali perché le condizioni igienico-sanitarie non erano delle migliori.
Ferrandelli: “Faremo ispezioni per capire di chi è la responsabilità”
“I cani erano da poco entrati – racconta l’assessore al benessere animale Fabrizio Ferrandelli – e sono state eseguiti tutti i controlli e la normale profilassi. Proprio questo cane, che poi è stato aggredito, presentava le maggiori criticità”.
“Io ho ricevuto una telefonata da parte di un animalista che mi segnalava che un ragazzo aveva allertato il canile per raccontare di questa lite tra gli animali, ma non era stato preso sul serio“.
“A quel punto ho chiamato il direttore del presidio e il veterinario che sono arrivati immediatamente all’interno del canile e hanno portato il cane in clinica dove, purtroppo, questa mattina è morto“.
L’assessore non farà cadere nel vuoto quanto accaduto, ma è pronto ad accertare le responsabilità: “È stata predisposto un’ispezione ma anche un’indagine interna per chitare tutti i contorni che possono emergere. Sarà necessario se ci sono responsabilità tra chi era in servizio e cosa ha fatto, perché non ritengo normale tutto questo“.
“Chi ha delle responsabilità pagherà. Non restituirà certamente il cane – ha concluso Ferrandelli – ma impedirà che altri cani si trovino in questa situazione”.
Gli animalisti: “Un fatto gravissimo, sporto denuncia”
“Nel tardo pomeriggio di ieri 20 novembre, si è verificato un fatto gravissimo all’interno del canile municipale di Palermo. Un fatto che potrebbe evidenziare gravi responsabilità da parte degli operatori del canile poiché avvisati da condomini delle liti accentuate all’interno del box”, si legge in una nota diffusa dalle associazioni animaliste.
“Noi associazioni protezionistiche animaliste locali, siamo state contattate da cittadini residenti nei condomini circostanti alla struttura comunale, che ci hanno prontamente riferito di una rissa in gabbia, il tutto correlato da video. Immediatamente abbiamo allertato l’amministrazione comunale e l’assessore Ferrandelli che in pochi minuti ha fatto arrivare al canile municipale il responsabile amministrativo e lo staff”.
“Il personale comunale, il veterinario e gli addetti al servizio di cura degli animali hanno effettivamente constatato l’aggressione al cane in questione e soccorso l’animale. Abbiamo però, da associazioni, ritenuto opportuno trasferire il cane in una clinica privata per cercare di stabilizzare l’animale sotto shock e tentare di salvarla. Purtroppo la cagnolina, Marika, l’avevamo così chiamata, è deceduta stamattina alle ore 6.15″.
“Abbiamo già sporto denuncia alla polizia municipale, fornito audio e video in nostro possesso, per stabilire le responsabilità e gli errori commessi da tutti gli attori coinvolti nel lavoro all’interno del canile municipale di Palermo. Stiamo fornendo il materiale ai nostri avvocati per una denuncia congiunta, evitando di esporre i particolari accaduti, poiché in qualche modo, si potrebbero inquinare le prove che attestano ne responsabilità del personale in servizio in quei momenti.
“Chiariremo quanto di nostra acquisita proprietà nelle sedi opportune – conclude la nota -, affinché non accada più quanto avvenuto e chiederemo vengano presi opportuni provvedimenti accertati i fatti”.