PALERMO – Il governo Musumeci non ha ancora rinunciato alla possibilità di approvare la Finanziaria entro il 31 dicembre, scongiurando l’ennesimo esercizio provvisorio, e così oggi ha approvato una nuova versione della Finanziaria, ancora più “snella”: dei 23 articoli iniziali si è passati a soli 16 articoli.
È saltata tutta la parte relativa alla rideterminazione dei canoni demaniali e dei relativi contributi, molto complessa visti i tempi ristretti. Introdotto invece un articolo che incide profondamente sui rapporti tra Resais, società contenitore di lavoratori, e pubblica amministrazione regionale. L’obiettivo della norma è “la razionalizzazione dei costi del personale”.
“Alcuni enti pubblici, diversi dalla Regione Siciliana – è il testo -, utilizzano in maniera differenziata il personale della Resais Spa senza sostenerne il relativo costo in quanto esso rimane a carico diretto della società e indirettamente a carico della Regione che la finanzia. Tale meccanismo produce sperequazioni nell’ambito di soggetti della stessa categoria per il fatto che i comuni, gli Iacp, le Cia, le Ipab e le aziende del settore sanità che utilizzano detto personale senza sostenere il costo risultano avvantaggiate ingiustificatamente rispetto agli altri enti della medesima categoria che non si avvalgono di analogo personale. Con questo articolo la Regione fa sì che si recuperino i costi della Resais introducendo un meccanismo di equità tra tutti gli enti pubblici interessati”. Per adeguarsi alle nuove norme, gli enti avranno un anno di tempo.
La giunta Musumeci non rinuncia al cosiddetto “modello Portogallo”. Il disegno di legge introduce norme che mirano a favorire gli investimenti, i consumi e il radicamento nella Regione di nuclei familiari e individui non residenti in Sicilia “ad alto potenziale economico”. Si tratta innanzitutto di persone che hanno vissuto all’esterno nei cinque anni precedenti. Per loro, quindi, ecco le agevolazioni: innanzitutto l’esenzione dal pagamento dell’Irpef per i “primi dieci periodi di imposta”. Ma non solo, ecco l’esenzione anche dalla imposte comunali e “dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli di loro proprietà”.
Prevista in Finanziaria anche una boccata d’ossigeno per i Liberi consorzi: arrivano nuove somme che andranno a rimpolpare il Fondo per gli investimenti degli enti. Il riparto per le singole Province verrà poi determinato dalla giunta. I soldi serviranno per pagare le quote capitali delle rate di ammortamento dei mutui accesi per finanziare appunto le spese per gli investimenti. In un altro articolo, è previsto anche l’acquisto degli immobili delle Terme di Acireale: costeranno tre milioni da pagare in tre anni.
Prevista anche l’esenzione del bollo dal 2020 per tutti i possessori di un’auto di cilindrata non superiore ai 1.200 centimetri cubici. Spetterà a chi ha un “reddito ai fini dell’Irpef non superiore ai 25 mila euro”. La nuova legge di Stabilità prevede anche misure di agevolazione al credito in favore delle imprese, compresi interventi per il sostegno delle imprese vittime di usura e/o estorsione.
Introdotta anche una norma per le misure volte ad incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile urbana attraverso l’uso di mezzi pubblici e privati non inquinanti. Infine, “nelle more della definizione dell’Accordo Stato/Regione in materia finanziaria sono state previste autorizzazioni ad effettuare operazioni contabili e finanziarie coerenti con le richieste avanzate in sede di negoziazione”.
Insomma, tolte le parti più rognose, il testo di 16 articoli con il via libera della giunta arriverà all’Ars nei prossimi giorni e, festività permettendo, tra Natale e Capodanno, il governo proverà a rispettare i tempi, per la prima volta dopo tanti anni. Il problema rimane sempre lo stesso: i numeri in Sala d’Ercole. Chissà se la coalizione che sostiene il presidente Musumeci si presenterà all’appuntamento compatta.