PALERMO – Nuova puntata nella storia degli ex sportellisti multifunzionali, che ora potrebbero diventare i ‘navigator’ del reddito di cittadinanza. Questa mattina, infatti, la commissione Cultura, formazione e lavoro dell’Ars ha approvato una risoluzione che potrebbe aprire un piccolo spiraglio per la categoria, di fatto ancora in un limbo di precariato e incertezze. L’obbiettivo è stabilizzare i lavoratori all’interno dei Centri per l’impiego inserendoli nel percorso del reddito di cittadinanza.
La misura voluta dal governo gialloverde, infatti, potrebbe vedere gli ex sportellisti, già riqualificati con fondi pubblici nell’ambito delle politiche attive del lavoro, impiegati nel ruolo di orientatori specializzati che seguirebbero da vicino i beneficiari del reddito di cittadinanza, favorendo così l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Dei diecimila navigator previsti dal governo, seimila saranno assunti dallo Stato tramite Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro) e quattromila dalle Regioni.
Soddisfatto il presidente della commissione, Luca Sammartino, deputato del Pd, che annuncia l’approvazione dell’atto “a maggioranza, con la sola astensione del Movimento 5 stelle”. La risoluzione impegna il governo regionale a prendersi carico, presso la Conferenza Stato-Regioni, di quella che Sammartino definisce “un’emergenza sociale che si trascina ormai da troppi anni”. Gli ex sportellisti sono circa 1.700, un numero ben lontano dai 385 orientatori mancanti in organico stimati dall’assessorato del Lavoro con a capo Mariella Ippolito, eppure il riassorbimento di una parte di loro riaprirebbe una questione sospesa da anni.
Sulle assunzioni regionali dei navigator già non mancano le polemiche, soprattutto tra ex sportellisti e M5s. Nel luglio 2018 i lavoratori avevano ricevuto rassicurazioni dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio, al quale avevano anche strappato promesse di un impegno concreto per il loro futuro; da allora però nessuna buona notizia, ma solo voci contrastanti in un clima di incertezza. Dai deputati grillini siciliani nessuna obiezione sul riassorbimento dei lavoratori, ma non attraverso la ‘porta di servizio’ dell’assunzione come navigator da parte della Regione: “La scelta dei navigator avverrà infatti secondo le procedure selettive previste dal governo nazionale su cui non è possibile interferire”, avevano tuonato Giovanni Di Caro, Nuccio Di Paola, Roberta Schillaci e Giampiero Trizzino.
“Abbiamo appreso che i deputati del Movimento 5 Stelle si sono astenuti – commenta Adriana Vitale, rappresentante degli Ex sportellisti liberi – questo è un segnale per noi negativo in quanto vi leggiamo la volontà di selezionare, attraverso Anpal servizi, i cosiddetti navigator. I deputati grillini che parlano di concorso, ma altro non è che selezione, dovrebbero spiegare la differenza tra le assunzioni avvenute negli enti privati della formazione poi utilizzati nei centri per l’impiego, e questa nuova infornata”.
Esclusi i pentastellati, il resto della politica siciliana commenta con favore la votazione di stamani. “Visto che in seno alla Regione Siciliana sono già presenti le figure professionali che possono compiere i compiti a sostegno dei centri per l’impiego, e mi riferisco proprio agli ex sportellisti, io ed il mio gruppo abbiamo espresso il nostro voto con l’intento di approvare la risoluzione”. Così il deputato Carmelo Pullara, deputato dei Popolari autonomisti all’Ars. “È con somma soddisfazione – conclude Pullara – registrare, oggi, l’approvazione della risoluzione in V commissione, grazie non solo al mio voto ma anche quello degli onorevoli De Luca, Bulla, Galluzzo e Fava, mentre i pentastellati si sono astenuti”.
Dello stesso avviso anche Stefano Pellegrino di Forza Italia: “La figura del navigator come mediatore tra domanda e offerta occupazionale all’interno dei Centri per l’Impiego è superflua – commenta Pellegrino – in quanto esiste già il personale qualificato per assolvere a tale compito: sono gli ex sportellisti, delegittimati dal Governo Crocetta e ignorati dal M5S. Il problema del precariato non si risolve creandone ancora. Infine – conclude – sarebbe anche giunto il momento di riconoscere quanto svolto nel corso degli anni da tali soggetti a supporto della pubblica amministrazione, tutelando la loro posizione attraverso un percorso che ambisca alla stabilizzazione”.
“Sono soddisfatto dell’approvazione – dice Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia –. La risoluzione mira a confinare l’incertezza che ha attanagliato per anni questi lavoratori che tornerebbero a svolgere le loro funzioni presso i centri per l’impiego in relazione agli adempimenti connessi alla misura del reddito di cittadinanza. Adesso – conclude il parlamentare – il governo nazionale e il ministro del Lavoro diano seguito alle affermazioni del 13 luglio scorso”.