L’emergenza coronavirus mette alle strette anche i benzinai, che annunciano lo sciopero e la chiusura degli impianti a partire da domani. “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere”: lo spiegano Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl) e Figisc/Anisa (Confcommercio). “Da mercoledì notte”, continua la nota, inizieranno a chiudere i distributori “della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria”.
Nell’annunciare lo sciopero, la categoria sottolinea la presenza di “100.000 persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell’85%) a rischio della propria incolumità e mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada. E forse – continua la nota – proprio per questa ragione, queste 100.000 persone risultano essere letteralmente invisibili, presenza data per scontata, indegna persino di quella citazione che di questi tempi non si nega a nessuno”.
Poi l’attacco alle istituzioni e a tutti gli altri soggetti coinvolti: “Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono – scrivono Faib, Fegica e Figisc/Anisa -. Chi volesse approfondire può chiedere conto a governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio”.
La conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha però aperto spiragli per nuovi sviluppi: “Mi auguro non ci siano scioperi di sorta, in questa fase il Paese non se lo può permettere, vale anche per i fornitori di carburanti”, ha detto il premier nell’illustrare le nuove misure per contrastare l’emergenza coronavirus. La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha quindi invitato “le organizzazioni sindacali a revocare immediatamente l’astensione, dandone tempestiva comunicazione anche alla Commissione” stessa.