PALERMO – “Ero appena tornato dal lavoro quando ho visto una ragazza disperata, che chiedeva aiuto. Non ci ho pensato un attimo: di corsa ho raggiunto l’appartamento in cui c’era una bambina che non riusciva a respirare e ho cercato di fare di tutto per aiutarla. E per fortuna è andata bene”. Roberto Arcuni, agente trentenne della Ksm Service, è stato travolto così dall’emergenza, nel primo pomeriggio di oggi. Il suo intervento si è rivelato fondamentale ed è riuscito a salvare la vita ad una neonata di appena tre settimane.
E’ successo nella zona dell’Uditore, dove in tanti hanno atteso dai loro balconi e col fiato sospeso, che la piccola riprendesse conoscenza. “Quando mi sono avvicinato alla bambina per soccorrerla era cianotica, stava soffocando – racconta Arcuni -. Ho quindi subito effettuato una manovra di disostruzione delle vie aeree. Un intervento che non avrei mai potuto effettuare senza i corsi che per lavoro ho la fortuna di seguire per essere pronto ad ogni evenienza. Nel frattempo i familiari della piccola hanno chiamato un’ambulanza e i carabinieri, ma lei, dopo circa due minuti, ha ricominciato a respirare”.
Il peggio è passato proprio in quel momento: “Ha ripreso i sensi, il colorito è migliorato – prosegue il trentenne – e poi i sanitari del 118 l’hanno trasportata in ospedale per tutti gli accertamenti”. La piccola è stata successivamente trasferita all’ospedale Cervello, dove per precauzione è stato effettuato un tampone per scongiurare l’eventuale presenza del Covid-19, ma è in buone condizioni di salute. Quando Arcuni è uscito dall’abitazione, è stato accolto dagli applausi: “Ho ancora i brividi e le lacrime agli occhi, è stata un’esperienza in cui ho dovuto mettere da parte la paura, non c’era tempo. E le parole dei genitori della bambina e poi dei sanitari e dei carabinieri, mi hanno riempito il cuore. Sono felice di aver potuto aiutare i due giovani genitori e la loro piccola e soprattutto, di essere riuscito ad evitare il peggio”.