Sono tutti imprenditori i quattro arrestati all’alba di oggi dai Carabinieri del gruppo di Monreale (PA) nell’ambito dell’operazione antimafia che ha fatto luce su alcuni appalti controllati da presunti esponenti di Cosa nostra.
In manette sono finiti: il pregiudicato Benedetto Valenza, 47 anni detto “Benny”; Salvatore Lo Bello, 47 anni; Salvatore Timpa, 51 anni e Francesco Romano 61 anni.
L’unico a essere stato condotto in carcere e’ Valenza, mentre gli altri arrestati (tutti incensurati) sono ai domiciliari. Sequestri e arresti degli uomini dell’Arma.
Ed era proprio Valenza, secondo gli inquirenti, ad avere un ruolo centrale nell’organizzazione: “nonostante il suo impero aziendale fosse stato sgretolato nel 2001 grazie alla sentenza di confisca emessa dal Tribunale di Palermo, era riuscito a reinserirsi nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo e conglomerati bituminosi intestando beni e societa’ a prestanome”.
Valenza e’ accusato di “gestire cinque impianti di calcestruzzo e una societa’ di trasporto merci dislocate tra Trapani e Palermo” e “per aumentare i guadagni, dopo le prime forniture di calcestruzzo e i susseguenti controlli da parte dei direttori dei lavori, ordinava ai suoi addetto di ridurne la qualita’ in relazione all’allentamento delle verifiche nel corso dell’esecuzione delle opere”.
Per gli inquirenti Valenza era riuscito ad aggiudicarsi la fornitura di calcestruzzo di importanti opere pubbliche come il porto di Balestrate (PA), la costruzione di 30 capannoni nella zona artigianale di Partinico (PA), il rifacimento del lungomare di Mazara del Vallo (TP) e lavori presso gli aeroporti di Punta Raisi e Trapani Birgi.
I carabinieri del gruppo di Monreale hanno eseguito le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip presso il tribunale di Palermo, su richiesta della Dda. I quattro sarebbero responsabili di intestazione fittizia di beni e società per eludere – si legge nel comunicato – “le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale a cui uno di loro era sottoposto”. I carabinieri stanno sequstrando cinque impianti di calcestruzzo e una società di trasporto. Gli arrestati avrebbero creato un monopolio di fatto nel settore del calcestruzzo “acquisendo importanti appalti privati e pubblici tra cui l’aeroporto di Trapani Birgi e quello di Punta Raisi”. Per un giro di affari di 50 milioni di euro all’anno. Nelle forniture sarebbe stato utilizzato cemento di qualità inferiore.
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